Il Cimurro
La pandemia che ci tiene sotto scacco da ormai due anni ha – contrariamente a quanto ci si sarebbe inizialmente aspettato - favorito l’incremento nella popolazione italiana di animali familiari: il numero di cani e gatti che vivono nelle nostre case è infatti in questo biennio decisamente aumentato e ciò si è ripercosso inevitabilmente sull’attività professionale dei medici veterinari, che si sono trovati e si trovano tuttora a dover seguire un numero sempre maggiore di cuccioli e gattini. Una delle prime richieste che il veterinario si sente rivolgere nel momento in cui il giovane cane viene condotto in ambulatorio per la prima visita riguarda l’esecuzione delle vaccinazioni di base. Del resto è più che normale che chi ha scelto un cane come amico e compagno di vita, desideri sapere quali siano le malattie contro le quali è raccomandabile immunizzare il proprio amico a quattro zampe. Tra le infezioni che possono colpire il nostro cucciolo non bisogna dimenticare il cimurro, una malattia che – sebbene conosciuta da oltre un secolo – rappresenta ancora oggi uno spauracchio che incombe minaccioso sulla salute dei nostri beniamini con la coda.
Tutta colpa di un virus
Conosciuto anche come malattia di Carré, il cimurro canino è causato da un microrganismo appartenente alla famiglia dei Paramyxoviridae, come tale strettamente imparentato con il virus che nell’uomo provoca il morbillo. L’agente patogeno in questione può colpire cani (da notare come siano sensibili anche diverse altre specie che fanno
La malattia si trasmette dall’animale malato a quello sano attraverso l’esposizione al virus nell’aria e nelle goccioline di materiale (soprattutto le secrezioni respiratorie) contaminato
parte dell’ordine zoologico dei Carnivori) di qualunque razza, sesso o età, anche se i problemi più gravi riguardano, come spesso capita in questi casi, i cuccioli.
La malattia si trasmette dall’animale malato a quello sano
attraverso l’esposizione al virus nell’aria e nelle goccioline di materiale (soprattutto le secrezioni respiratorie) contaminato. La diffusione ha luogo più facilmente qualora sussistano condizioni di stress: soggetti sottoposti a viaggi in condizioni inadeguate, permanenza nei negozi, sovraffollamento in allevamenti, canili o centri di raccolta e così via. Nonostante la pratica della vaccinazione sia ormai entrata nella routine, il cimurro miete ancora oggi parecchie vittime e non può per questo motivo essere considerato sconfitto dalla scienza medica veterinaria. Occorre pertanto non abbassare la guardia e controllare sempre con regolarità i nostri piccoli amici, rivolgendosi tempestivamente al veterinario in caso di manifestazione di sintomi sospetti.
LE TRE FASI DEL CIMURRO
I sintomi del cimurro canino compaiono dopo un periodo di incubazione di pochi giorni e si differenziano in tre fasi (respiratoria, gastrointestinale e neurologica) di durata variabile, che non necessariamente si presentano una dopo l’altra. La fase respiratoria è caratterizzata da febbre, arrossamento degli occhi, congiuntivite, starnuti, scolo nasale, tosse e sempre maggiore difficoltà a respirare, fino ad arrivare eventualmente a bronchite e broncopolmonite. Nella fase gastrointestinale si manifestano episodi di vomito e scariche di diarrea, che conducono in breve a uno stato di disidratazione, dimagramento e progressivo deperimento. L’ultima fase, quella neurologica, può essere la conseguenza delle due precedenti oppure può anche manifestarsi indipendentemente nel caso in cui l’organismo dell’animale riesca a superare l’infezione iniziale: i sintomi caratteristici sono tremori, barcollamenti, forme di paresi e paralisi, malattie del sistema nervoso periferico e convulsioni. Queste ultime possono verificarsi anche a distanza di settimane o mesi. Da sottolineare come l’esito di ciascuna delle tre fasi descritte possa anche essere il decesso.
Diagnosi e terapia
Il veterinario, sulla base dei sintomi clinici mostrati dal cane malato, può decidere di effettuare delle analisi del sangue specifiche, grazie alle quali è più facile formulare la diagnosi. Pur non esistendo una cura mirata nei confronti del cimurro, è importante mettere quanto prima in atto un trattamento terapeutico di sostegno, nella speranza che il sistema immunitario del cane, aiutato dai farmaci, riesca a superare da solo l’infezione. Vengono utilizzati antibiotici (per contrastare eventuali infezioni batteriche secondarie), mucolitici, colliri e pomate oftalmiche, medicinali anti-vomito e anti-diarroici, soluzioni reidratanti per infusione endovenosa o sottocutanea, farmaci anticonvulsivanti e così via. Recentemente è stato proposto anche l’impiego dell’interferone (un medicinale che stimola il sistema immunitario), pur con risultati discordanti. *