COSA FARE PER AFFRONTARE LA CRISI
•Ispirarci
a quello che la natura ha sempre fatto: sfruttare il funzionamento degli ecosistemi per trattenere l’acqua, renderla disponibile e ricaricare le falde. Oggi si chiamano NBS (Nature Based Solution), ovvero soluzioni ispirate alla natura.
•Rinaturalizzare
e ripristinare il funzionamento ecologico dei fiumi, aumentando la capacità di assorbimento delle fasce ripariali. Rigenerare le zone umide, veri bacini naturali di raccolta d’acqua, che a differenza dei bacini artificiali non interrompono il ciclo dell’acqua aumentando lo stress idrico.
•Proteggere:
il suolo, le foreste naturali e tutte le zone umide rimaste che hanno il compito cruciale di ricaricare le falde freatiche, combattendo in tutti i modi l’impermeabilizzazione e il consumo dei suoli che in Italia avanzano al ritmo di 16 ettari al giorno.
•Ridare
centralità alle Autorità di Bacino perché ci sia una regia unica che programmi gli usi dell’acqua in base alla reale situazione della risorsa e alle priorità, in un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici.
•Rivedere
le concessioni idriche dando priorità agli usi idropotabili, all’agricoltura e all’ambiente evitando utilizzi ormai impropri o obsoleti, come per la neve artificiale.
•Combattere
lo spreco e incentivare in tutti i modi il risparmio. Prima avviamo questa strada meno ne soffriranno le nostre vite e la nostra economia.
•Rimane
prioritaria la necessità non procrastinabile, richiamata anche nell’ultimo rapporto dagli scienziati dell’ipcc, di abbattere rapidamente le emissioni di gas climalteranti, per scongiurare il pericolo di un clima che renda impossibile l’adattamento della Natura come la conosciamo e, in particolare, della specie umana.