Record in Lombardia, ma è la Liguria che fa tremare
Adriano Bianchi, responsabile per l’italia del gruppo statunitense di consulenza in trasformazione aziendale
Oltre 24 miliardi di euro di inadempienze probabili, gli Utp, i nuovi fantasmi nascosti nei bilanci delle banche italiane. È il record, in valore assoluto, che spetta alla Lombardia. Un record di cui non andare fieri, anche se la sua portata va subito ridimensionata. È vero che nessuna altra regione italiana ha tante inadempienze probabili, ma è anche vero che il mercato dei prestiti a Milano e dintorni è il più sviluppato d’italia e raggiunge un totale di 533,8 miliardi di euro. Così, mettendo in rapporto le inadempienze probabili con l’insieme dei prestiti erogati sul territorio lombardo ecco che la classifica viene subito rovesciata e la Lombardia da ultima va a primeggiare: solo il 4,23 per cento dei prestiti concessi si trasforma in Utp, lo stesso livello del Veneto e del Friuli-venezia Giulia (3,73 per cento). Solo il Piemonte (3,38 per cento) sa fare nettamente meglio.
I dati, sulla base del Bollettino statistico della Banca d’italia, sono stati elaborati da Alvarez & Marsal - società internazionale della consulenza, specializzata nei processi di trasformazione aziendale e del business - ed evidenziano una serie di dati sorprendenti. In rapporto all’erogato, la Liguria è la regione italiana con il maggior peso degli Utp (12 per cento) e questo è un fattore che indubbiamente grava sul bilancio di Carige, la banca di riferimento in quel territorio. Un livello percentualmente altissimo, che neppure Campania (9,73 per cento) o Sicilia (8,63 per cento) raggiungono. Al mercato italiano degli Utp si stanno interessando soprattutto operatori anglosassoni, fondi hedge edi private equity basati in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. È un mercato che sta letteralmente esplodendo. Nel corso del 2017 le transazioni hanno riguardato un controvalore di circa 750 milioni di euro. Le stime per l’anno in corso ipotizzano invece un controvalore di 6,15 miliardi. Algebris, Credito Fondiario, Bain capital credit e Pimco sono gli acquirenti più attivi. Unicredit ha annunciato la volontà di ridurre il proprio portafoglio di crediti deteriorati (Npe) da 44,6 miliardi a 37,9 miliardi entro la fine del 2019 e nel corso dell’anno dovrebbe liberarsi di circa 3 miliardi di Utp, il 16,4 per cento del totale in portafoglio. Anche il piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena prevede entro il 2019 la cessione di un pacchetto di Utp per 4,5 miliardi. Di questi, 1,5 miliardi dovrebbero essere ceduti entro la fine dell’anno: rappresenterebbero il 13,6 per cento del totale in portafoglio. Un mercato di acquirenti e di specialisti nel recupero: su tutti Cribis, Fire, Dobank, Cerved Credit, Credito Fondiario e Securitisation services, sei operatori che si dividono la maggior parte del mercato degli Special services.