Artemisia trova casa alla National Gallery
La vendita a opera dei galleristi Moretti e Voena
Alla faccia della Brexit. I galleristi italiani Fabrizio Moretti e Marco Voena si sono conquistati un primato assoluto sul mercato inglese. Il merito è di una donna. Anzi della grande attrazione che le artiste donne - antiche e moderne esercitano da qualche tempo sul mercato. Dopo aver acquistato, per 2,8 milioni di dollari in un’asta a Parigi, un capolavoro dipinto verso il 1615-18 da Artemisia Gentileschi, lo hanno rivenduto alla National Gallery di Londra per 4,8 milioni. Da sempre questo prestigiosissimo museo acquista da collezionisti e aristocratici inglesi, i quali con le donazioni usufruiscono di sconti sulla tassa di successione. Secondo il New York Times questa «transazione è stata un colpo di stato dei due mercanti italiani con sede a Londra». Letizia Treves, curatrice alla National Gallery ha semplicemente commentato che «Artemisia era stata a lungo identificata come artista le cui opere mancano nella nostra collezione». Aggiungendo che «volevamo esporre il suo straordinario talento pittorico», «oltre al fatto che è una celebre artista di sesso femminile». L’acquisizione ha portato il numero di opere di donne - tra le 2.300 di proprietà della National Gallery - a 21. Fabrizio Moretti non nasconde il suo entusiasmo: «La cosa più importante per me e credo per l’amico Marco, è che un museo inglese ha acquistato un dipinto non del patrimonio britannico, colmando una lacuna importante. Una soddisfazione che non ha prezzo e con la quale ‘intellettualmente’ potrei persino andare in pensione! Vendere un quadro alla National Gallery di Londra è come far innamorare di noi la modella Gisele: praticamente impossibile. Ma il destino ci ha teso la mano e l’autoritratto di Artemisia, adesso, farà sognare i visitatori del museo!».
Voena aggiunge considerazioni interessanti sui trend in corso affermando che «le vecchie regole, legate alla connoisseurship, alla qualità conservativa per le
olio su tela, dimensioni: 71 x 71 centimetri
quali scegliere un’opera d’arte non sono più sufficienti. Bisogna acquistare con attenzione al soggetto. Deve essere originale e in un certo senso sexy, iconico, deve provocare. Come nel caso della Santa Caterina che replica pittoricamente la tragedia della stessa Artemisia. Una figura femminile con una storia drammatica: lo stupro da parte di Agostino Tassi aiutante/ allievo del padre Orazio. Un fatto che originò un processo che anticipa di quattro secoli gli eventi tristemente attuali di Harvey Weinstein». Eroina di ieri e di oggi, Artemisia si è autoritratta come Santa Martire. Brava artista e bella donna. «Un cocktail esplosivo per qualunque rivista di moda, per qualunque spettacolo televisivo. E per quello che oggi è l’apoteosi della comunicazione: Instagram».