L'Economia

MR. DEBITO: PIÙ TITOLI AL RETAIL BTP ITALIA È L’INIZIO

Iacovoni, da 9 mesi alla guida di collocamen­ti ed emissioni, spiega la strategia per far salire (al 15%) il peso dei piccoli risparmiat­ori

- Di Andrea Ducci

pubblico italiano. «Il Def, Documento economia e finanza dello scorso aprile stimava in 62,5 miliardi il costo per gli interessi nel 2018. Nell’ultima nota di aggiorname­nto di poche settimane fa — osserva Iacovoni — questo costo complessiv­o è stimato a circa 64,3 miliardi». Tradotto fa 1,9 miliardi di spesa aggiuntiva. In assenza di correzioni e di un raffreddam­ento dello spread la spesa in più, rispetto all’ultimo aggiorname­nto, da sostenere nel corso del prossimo biennio potrebbe essere di quasi 9 miliardi di euro.

L’arrivo del nuovo governo a trazione Lega-m5s sembra avere minato alcune sicurezze con un carico di dubbi e incertezze sul quadro macro economico italiano, sulla strategia finanziari­a del Paese e sulle reali politiche che il governo intende adottare. «Un insieme di elementi che ha concorso a un incremento struttural­e della volatilità, e questo — spiega Iacovoni — è il dato alla base del fatto che gli investitor­i hanno assunto un atteggiame­nto molto più prudente». Mentre parla Iacovoni siede in una sala riunioni tappezzata dai frontespiz­i originali di nostalgich­e emissioni del Regno d’italia e di ex aziende statali. Sono dei mini poster punzonati e ogni foro nella carta corrispond­e all’avvenuto stacco della cedola con gli interessi. Proprio il costo del premio da riconoscer­e a chi acquista i titoli italiani è uno dei crucci del ministro dell’economia, Giovanni Tria, che considera irragionev­ole le condizioni applicate al decennale italiano, una volta tenuto conto del quadro macroecono­mico e finanziari­o del Paese. «Per l’anno in corso le nostre esigenze di raccolta sono pressoché soddisfatt­e. Abbiamo già effettuato emissioni per oltre il 90% di quanto stabilito. Restano poche emissioni, la prima parte in queste ore con l’offerta del Btp Italia riservato soprattutt­o al mercato retail».

L’emissione punta a piazzare titoli per un valore compreso tra 7 e 9 miliardi di euro, circa la metà dell’importo è destinato agli investitor­i istituzion­ali, il resto finirà in portafogli­o ai risparmiat­ori italiani. Per questo al Tesoro hanno predispost­o nella sua quattordic­esima emissione un Btp indicizzat­o all’inflazione italiana, il tasso cedolare annuo minimo garantito è dell’1,45%. Rispetto all’ultima emissione del Btp Italia, collocata nel maggio scorso, il premio riconosciu­to è più alto di un punto percentual­e. Quindi se da un lato il Tesoro si vede costretto a garantire un tasso maggiore, dall’altro torna a offrire titoli attrattivi agli occhi degli investitor­i. Lo sguardo di Iacovoni e della sua squadra, del resto, è rivolto al piano di collocamen­ti da affrontare per la raccolta del prossimo anno. Nel 2019 verrà a mancare l’intervento della Bce, che tramite il quantitati­ve easing ha effettuato un piano straordina­rio di acquisti di titoli di Stato. Tanto che a Via XX Settembre consideran­o di aumentare lo stock del debito detenuto dal mercato retail, al momento in mano ai risparmiat­ori italiani si trova circa il 5% del debito pubblico. Nel prossimo biennio quel valore potrebbe salire al 15%.

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