Istituti tecnici, quella risorsa dimenticata
Se il reddito di cittadinanza non sarà un’operazione di sussidio, ma di sviluppo, come nelle intenzioni del governo, tra le migliori politiche attive c’è l’investimento sugli Istituti tecnici superiori (Its). Solo due ragazzi su dieci in Italia arrivano alla laurea. Come accompagniamo ad entrare nel mondo del lavoro il restante 80% dei nostri giovani, che andranno in pensione non prima del 2060?
Vantiamo da troppo tempo due primati negativi. La drammatica disoccupazione giovanile: sono inattivi più di 6 milioni di giovani under 35, con una disoccupazione pari al 31%. E la cronica carenza di tecnici specializzati, aggravata dalla crescita tecnologica. Secondo l’ultima indagine Excelsior, nei prossimi 5 anni oltre il 70% dei nuovi ingressi sul mercato del lavoro, ovvero 1,8 milioni di persone, dovrà possedere competenze piuttosto elevate e qualificate.
Urgenza e necessità
Nella «quarta rivoluzione industriale», lo sviluppo della formazione terziaria professionalizzante degli Its costituisce la risposta a questi paradossi come dimostra l’ultimo monitoraggio Indire: l’82,5% dei diplomati Its ha trovato lavoro ad un anno dal diploma, 87,3% dei quali in un’area coerente con il percorso concluso. La crescita di questo sistema a non è solo una opportunità, ma anche una necessità. La digitalizzazione richiede qualifiche elevate già per il 35% della domanda di lavoro. Rispondere a questa esigenza è una vera urgenza. L’italia è solo al 27% di persone con titolo terziario sulla popolazione tra i 25 e 34 anni (media Ocse al 44% e Ue al 42%). Per più del 70% dei giovani si prospetta quindi, anche a causa della progressiva sostituzione dei lavori routinari da parte della tecnologia, un grave rischio di esclusione lavorativa e quindi di emarginazione sociale. La necessità di sviluppare gli Its è confermata anche dalle migliori esperienze internazionali: mentre in Italia gli iscritti sono circa 10.000, in Francia sono 240.000 e in Germania la formazione professionalizzante conta 880.000 allievi.
Dal governo del cambiamento ci aspettiamo dei fatti: l’incremento delle risorse Mise assegnate agli Its per la creazione di percorsi su competenze abilitanti Impresa 4.0 (20 milioni per il 2019 e 35 milioni per il 2020 che però al momento non risultano ancora mappati) e l’investimento in conto capitale per la creazione di campus tecnologici Its (30 milioni nel biennio 2019-2020). È necessario passare dagli Its liquidi — una serie di corsi sparsi sul territorio — a strutture solide e riconoscibili, potenziando le migliori esperienze con infrastrutture, sedi, studentati, come già messo in atto da diversi Istituti e laboratori per lo sviluppo della ricerca applicata.
Occorre un progetto per il Paese che oltre alle risorse del Mise attivi il sistema della filantropia, metta in moto operazioni di crowd funding e crowd lending (come il programma Terzo valore di Banca Prossima), che metta a disposizione, attraverso il sistema del credito, capitali pazienti e strumenti di finanza innovativa (come quelli sviluppati da Unicredit) e che renda disponibili immobili privati o pubblici (come quelli di Cassa depositi e prestiti, o delle altre amministrazioni pubbliche).
Le iniziative del progetto Campus Tecnologici Its potrebbero anche essere supportate con strumenti finanziari innovativi («social impact»). Il Sistema Its, infatti, in base alla normativa in vigore, è l’unico sistema di formazione valutato e di conseguenza finanziato, sulla base dei risultati occupazionali dei suoi percorsi formativi: in pratica, quindi, già attualmente è un sistema sussidiato da Stato e Regioni nella logica del «pay for result».
La crescita del sistema e la remunerazione degli investitori potrà essere assicurata dalla crescita dei corsi, anche offerti sul mercato come avviene nelle migliori esperienze Its, dalla gestione della residenzialità studentesca, dalla produttività dei laboratori da offrire al sistema delle imprese territoriali, dalla formazione continua.
L’apertura del sistema ad un gruppo di istituti pronti a fare il salto verso i Campus Tecnologici Its potrà essere così valutato nel dialogo con il sistema dei finanziatori, abituato a valutare il merito di credito e selezionare progetti che potranno godere di fiducia dimostrando una capacità imprenditoriale adeguata.
* Presidente Associazione rete Fondazioni Its Italia