ORA IL LEONE È SEDUTO SU UN TESORETTO
Questa volta l’appuntamento non è a Londra. Per l’investor day che mercoledì sarà dedicato alla presentazione del nuovo piano strategico triennale Generali ha scelto come location il financial district di Milano a Citylife nel Palazzo delle Scintille (lo storico Padiglione 3). Di fronte ad almeno 120 analisti e investitori provenienti da tutto il mondo il group ceo Philippe Donnet e altri top manager illustreranno target e strategie della compagnia di assicurazioni più grande d’italia, e la più multinazionale. L’attesa non è rivolta tanto ad annunci mirabolanti a sorpresa, considerati non al top delle probabilità, quanto piuttosto a come il Leone interpreterà il proprio futuro prossimo, e non solo. Per le assicurazioni l’impatto delle tecnologie, dei nuovi grandi rischi emergenti, dell’invecchiamento della popolazione e dei bisogni correlati significano la necessità di coniugare nuovi modelli di business e una disciplina, «tradizionale» per il settore, su risorse e capitali. Anche in base alle poche dichiarazioni rilasciate dai vertici, al rafforzamento patrimoniale realizzato dalla compagnia e al conseguimento degli obiettivi previsti dal piano in scatano denza a fine anno, analisti e investitori (azionisti compresi) si aspettano l’adozione di un business model innovativo e più aggressivo che porti a perseguire target come un aumento sensibile e strutturale degli utili e a una riduzione del debito.
Bilancio
Punto di partenza è ovviamente quello di arrivo del piano che si conclude ora. I target del business plan lanciato nel 2015 e aggiornato nel 2016 dal group ceo Philippe Donnet sono stati raggiunti e in qualche caso superati. Per citare solo i principali, con la cedole 2019 i dividendi cumulati potrebbero superare i 5 miliardi; i costi sono stati ridotti per 200 milioni; i ricavi previsti dalle cessioni funzionali alla ottimizzazione geografica sono pari a 1,5 miliardi, quindi superiori al miliardo atteso, e a questi si aggiunge un altro miliardo dalla razionalizzazione in Germania. Si stima che in cassaforte siano disponibili, al netto di acquisizioni realizzate, circa 2 miliardi.
Come saranno utilizzati? Le attese si dirigono in tre direzioni. Una parte potrebbe andare a ridurre il debito. La compagnia può procedere con gradualità tenendo conto delle scadenze e del fatto che i debiti finanziari negli ultimi anni si sono ridotti di 1,5 miliardi a quota 11,7, a fronte di un capitale netto di 23,6 miliardi. Il rapporto di leverage, ancora di qualche punto superiore a quello dei grandi competitor, è sceso al 41 al 33%. Gli analisti si aspet-