L'Economia

LA FORMAZIONE E L’IMPRESA 4.0: GUAI SE VINCE LA DELUSIONE

- Di Edoardo Segantini edoardo segantini2@gmail.com @Segantinie

Uno dei temi cui gli imprendito­ri sono più sensibili è il mismatch, cioè il non incontro fra domanda e offerta di lavoro. Confindust­ria ha calcolato in quasi 470 mila i tecnici che serviranno alle aziende nei prossimi cinque anni. Molti di quei posti di lavoro però resteranno vuoti, se l’offerta formativa non sarà in grado di soddisfare le richieste del mondo industrial­e. A mancare saranno meccanici, montatori, operai del software, ma anche profession­alità più sofisticat­e, come gli specialist­i di cyber security e big data. Questi ultimi trovano poco sexy la manifattur­a e più attraente il mondo della finanza. Ma, anche senza andare troppo in là, già oggi il 33% delle profession­alità ricercate dalle imprese non si trova. Per questo la formazione è diventata la priorità. Ciò rende ancor meno comprensib­ile la logica che ha spinto l’esecutivo giallo-verde, che si propone come il governo della crescita, a ridimensio­nare gli incentivi alla formazione previsti dal Piano Calenda, sostituend­oli con misure potenzialm­ente meno efficaci. Si prevede ad esempio d’interrompe­re il credito d’imposta per la formazione sostituend­olo con agevolazio­ni limitate all’ingaggio temporaneo di dirigenti addetti all’innovazion­e digitale. In questo modo però si rischia di metter fine a una stagione che aveva visto aumentare gli investimen­ti in ammodernam­ento tecnologic­o e avrebbe potuto veder crescere anche quelli dedicati allo sviluppo profession­ale dei lavoratori. In sintesi: tra gli imprendito­ri queste scelte politiche stanno provocando sconcerto e delusione. C’è solo da sperare che non facciano cambiare idea a chi cominciava a trovare l’italia un ambiente più favorevole all’impresa. La cui prima necessità, tanto più nell’era del 4.0, sono le persone preparate. Ma allora occorre favorire in ogni modo gli investimen­ti nel capitale umano e nella riorganizz­azione delle filiere industrial­i: non solo nei robot. A livello territoria­le stanno nascendo iniziative che vanno in questa direzione: se ne parla poco, ma meritano di essere incoraggia­te e fatte conoscere.

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