La moda diventa un affare digitale A Milano con le stelle dei social
La moda del futuro? «Per Pitti è un lavoro iniziato molto indietro, quando avviammo le prime collaborazioni con il Mit di Boston», dice Raffaello Napoleone, ceo di Pitti Immagine che organizza il primo e-p Summit con il titolo «Execution is everything», il 20 e 21 novembre al Talent Garden Milano Calabiana e di cui L’economia è partner. «E adesso gli sviluppi delle sinergie tra mondo della moda e mondo digital ci danno ragione. Anche le realtà di alta o altissima gamma che ieri pensavano di poter fare a meno della frontiera digitale stanno recuperando velocemente terreno».
Persino Chanel, la maison di «Madame Coco» ha stretto un accordo con Farfetch (la piattaforma di fashion retail online), con l’idea di trovare un terreno di confronto per lo sviluppo in chiave Millennial delle boutique brick & mortar, i negozi. Quanto a e-p Summit, il nome è cambiato, ma è l’appuntamento dedicato ogni anno a moda e tech (con la regia organizzativa di Faith Robinson). «Semplicemente, e-p Summit è l’evoluzione di Decoded Fashion portato da Londra e New York a Milano proprio da Pitti che ora ha preso il controllo della manifestazione, cambiandogli il nome», dice Francesco Bottigliero, chief executive officer di e-pitti.com. E anticipa la sorpresa di questa edizione 2018 del summit che fa incontrare management di moda, startup tecnologiche e grandi operatori del mondo dotcom: «Liz Bacelar, la prima a intuire le potenzialità del dialogo tra fashion e tech, fondatrice del format Decoded Fashion, sarà infatti a Milano al debutto di e-p Summit — svela Bottigliero —. E con lei molte figure al centro della trasformazione digital del settore. Da Jane Han di Instagram & Facebook, perché è indubbio che oggi Instagram è al cuore delle dinamiche fashion online, ad Alessandra Domizi di Google». Shopping e social online, ma non solo.
«Il digitale sta rivoluzionando la filiera produttiva: consente di personalizzare online i capi, aiuta nella produzione i piccoli brand piccoli e rende più efficienti i marchi che con i tag Rfid monitorano all’istante la produzione di parti di lavorazione affidate a terzi. Con il digital hanno un controllo preciso della filiera distributiva». Nella due giorni di dibattiti si alterneranno Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda, e Christina Fontana (Alibaba), Valentina Felice (Moncler), Gaia Franceschini Beghini (omnichannel project di Tod’s), il ceo di Mulberry, Thierry Andretta e il managing director di Hugo Boss, Joachim Hensch, Lorenzo Boglione di Basicnet e Lucia Marcuzzo di Levi Strauss & Co. A proposito di epitti.com, il binomio tra braccio web di Pitti e innovazione si conferma anche con Ready-to-order, l’app B2B per raccogliere ordini su ipad messa a disposizione dei buyer delle fiere moda a Firenze.