Come muoversi tra Btp Italia e sconti
Parte oggi l’offerta del titolo agganciato al costo della vita, mentre sul secondario (quasi) tutti i prezzi sono sotto 100
Non tutti i mali vengono per nuocere. O almeno speriamolo. In effetti, per chi detesta investire in titoli obbligazionari scambiati a prezzi superiori al valore nominale, 100, le offerte non mancano. L’incertezza che da sei mesi accompagna gli italiani ha fatto vittime, ma anche creato opportunità. Parliamo dei Btp, ma anche dell’intero comparto obbligazionario. Oggi, nel giorno in cui il debitore pubblico italiano colloca una nuova emissione di Btp Italia con cedole e capitale indicizzati al tasso d’inflazione del nostro Paese, le scelte a disposizione dei risparmiatori sono parecchie.
Scorrendo la tabella, ecco alcuni esempi. Con titoli le cui caratteristiche sono tali da far sì che si adeguino all’eventuale aumento del costo della vita, come i Btp Italia e i Btp indicizzati all’inflazione d’area euro.
Ma anche con Btp classici, caratterizzati o da un discreto flusso cedolare o da una scadenza di medio periodo o, per chi ama integrare stipendi o pensioni, da una durata aumenta sensibilmente il valore dell’accredito stesso.
I pesi
Ma quanto investire? I Btp Italia potrebbero pesare il 25% della quota obbligazionaria. Un’importanza maggiore andrebbe invece data ai vari Btp classici, con quotazioni larculativa gamente inferiori a 100. La complessa fase dei nostri mercati finanziari espone, oltre al tradizionale rischio tassi (se salgono i rendimenti i prezzi possono ancora diminuire), anche a un indiretto rischio emittente. Indiretto perché per il momento solo un’agenzia di rating ha ridotto il grado di affidabilità del nostro Paese. La componente spescente, dei mercati finanziari si sta concentrando da maggio scorso sulle divergenze tra i piani di bilancio dell’esecutivo italiano e quelli della Commissione europea. Il rendimento del Btp decennale, in pochi mesi, è raddoppiato e l’attuale livello è già abbastanza alto. Anche se tutto può accadere, i margini affinché i rendimenti si attestino a va- sensibilmente superiori sono diminuiti. In quest’ottica, la percentuale da attribuire ai Btp classici potrebbe attestarsi al 35% circa.
Più modesta la quota da destinare ai Cct perché, ancora per qualche mese, il parametro di riferimento per il calcolo delle cedole future, il tasso Euribor semestrale, resterà negativo, condizionando anche il valore delle cedole. Al tempo stesso, le attuali quotazioni sono molto appetibili ed è la ragione che, in ogni caso, consiglierebbe di destinare a questa tipologia di titoli una quota pari al 15% del comparto obbligazionario. La parte restante del capitale in quota bond potrebbe restare non investita, in attesa di valutare quanto accadrà nei prossimi mesi.
Come non investita potrebbe continuare ad essere, con la stessa motivazione, una percentuale compresa tra il 25 e il 30% del capitale posseduto. Sia al comparto obbligazionario, sia a quello azionario, in questa fase si potrebbe quindi dedicare non più di un 35% del totale.
1,45% cedola del Btp Italia 2022