L’acconto è tornato E si conferma «super»
Alla cassa entro il 30 novembre. Resta al 100% l’aliquota per l’irpef. Anticipo anche per la cedolare secca, i contributi Inps, l’irap e l’ires (società di capitali)
Il Fisco bussa alla porta. E, come tutti gli anni, a novembre chiede l’anticipo delle imposte dovute per l’anno, il 2018, che non è ancora concluso. L’acconto è sempre formato extralarge (per l’irpef arriva al 100%). Entro venerdì 30 novembre, quindi, milioni di contribuenti dovranno passare alla cassa per il versamento della seconda o unica rata degli anticipi dovuti per il 2018. Il termine riguarda Irpef, cedolare secca sugli affitti, Ivie-ivafe, nonché Irap e contributi previdenziali dei titolari di partita Iva. L’anticipo di novembre è pesante e non si può rateizzare. L’unica consolazione è che almeno le regole di calcolo sono rimaste invariate rispetto all’anno scorso.
Le regole
Confermata la super aliquota del 100% dell’irpef dovuta per l’anno precedente, ossia quella indicata al rigo «Differenza» (RN34) del modello Redditi PF 2018 (Persone Fisiche). Chi ha già pagato il primo acconto del 40% a giugno/luglio, deve ora versare la seconda rata, pari al restante 60%. I possessori di beni all’estero devono pagare l’ivie (immobili) e l’ivafe (attività finanziarie) sempre nella misura del 100%. Nessun anticipo è dovuto per l’addizionale regionale. Per quella comunale l’acconto è del 30%, ma dovrebbe essere già stato pagato a giugno/luglio.
Chi ha presentato il 730 non deve versare nulla, ci pensa il sostituto d’imposta. Per i dipendenti che in primavera avevano utilizzato il 730, ma hanno cambiato lavoro nel corso del 2018, l’acconto Irpef va versato personalmente, se non hanno richiesto al nuovo datore di lavoro di trattenerlo. Rimane invece fissato nella misura del 95% l’acconto della cedolare secca sugli affitti. Confermato anche per i soggetti Ires un «anticipo» pari al 100% dell’imposta dell’anno precedente (Ires e Irap); per le società di persone l’acconto del 100% riguarda solo l’irap.
Il meccanismo
L’acconto è dovuto se al rigo RN34 (differenza) dell’ultimo modello Redditi PF 2018 compare un importo pari o superiore a 52 euro. In pratica:
1) se l’importo del rigo RN34 va da 52 a 257 euro, l’acconto si versa in unica soluzione a novembre. Quindi basta calcolare il 100% del rigo Differenza ed effettuare il versamento entro il 30 novembre con il modello F24 (codice tributo 4034 anno 2018);
2) se l’importo del rigo RN34 è pari o superiore a 258 euro, il primo acconto del 40% andava versato entro il 2 luglio (o 20 agosto se si è usufruito della proroga), anche rateizzandolo; il secondo acconto scade il 30 novembre. Per non commettere errori, basta calcolare il 100% del rigo RN34 e sottrarre quanto anticipato come prima rata. La differenza corrisponde alla somma da versare ora. Chi ha differito i pagamenti estivi al 20 agosto ha aggiunto alla prima rata la maggiorazione dello 0,40% (che nel modello F24 andava cumulata insieme all’imposta). Nei calcoli non bisogna considerarla. Se dalla dichiarazione risultano crediti non ancora utilizzati né chiesti a rimborso, vanno detratti prima di versare.
Medesime modalità di calcolo per il regime dei minimi e per i forfettari (imposta sostitutiva del 5% o 15%) con riferimento al rigo LM42. Per l’ivie e l’ivafe, l’acconto deve essere calcolato sul valore indicato alla colonna 1 dei righi RW6 e RW7.
Se pensate che quest’anno pagherete minori imposte rispetto all’ultima dichiarazione si può calcolare l’acconto con il metodo previsionale in base all’imposta che sarà dovuta a consuntivo nel modello Redditi PF 2019 per il 2018, stando attenti a non versare troppo poco per non incorrere in sanzioni.
Antonino Maggiore, è il nuovo direttore dell’agenzia delle Entrate. In precedenza era comandante regionale della Guardia di Finanza in Veneto
Immobili
Anche per il 2018 l’acconto della cedolare secca sugli affitti è pari al 95% e si calcola sull’imposta dovuta per l’anno precedente (rigo RB 11 colonna 3 del modello Redditi PF). Chi ha già pagato la prima rata di acconto pari al 38%, anche rateizzandola, adesso deve versare il restante 57%. Il metodo più semplice è quello di determinare l’acconto complessivo del 95% e poi sottrarre quanto versato come prima rata. *Associazione italiana dottori commercialisti