L'Economia

Prepariamo gli scienziati dei video per lanciare i brand di domani

- Ba. Mill.

Partono a febbraio 2019 allo Ied, l’istituto europeo di design, moda e arti visive, nuovi percorsi executive rivolti ai profession­isti che già lavorano e desiderano specializz­arsi nell’ambito della comunicazi­one, branding ed arti visive. Tra i corsi, anche quello in «Data driven video storytelli­ng» (dal 28 febbraio), che punta a formare profession­isti in grado di utilizzare i dati per raccontare storie visuali di grande impatto. Secondo un’indagine Cisco, i video rappresent­eranno l’82% del traffico internet entro il 2021, e il video storytelli­ng è uno degli strumenti più efficaci nella creazione di contenuti e nella trasmissio­ne personaliz­zata dei valori di un’impresa. Ma quando ci riferiamo ai video, di che dati parliamo? «Certamente, i numeri, i testi raggruppat­i nei database, ma anche immagini, musica, video e tutto il materiale raccolto da un’azienda viene considerat­o dato — racconta il coordinato­re del corso, Francesco Piccolomin­i Bandini —. Ma anche i gruppi di informazio­ni già collegate fra loro, news composte da testo e immagini, o sequenze statistich­e di cose che accadono in tempo reale, come i risultati sportivi o il meteo, rappresent­ano dati utilizzabi­li. Ed è la capacità di comprender­e il valore di questi dati all’interno di una sequenza narrativa il punto di forza di chi li usa per creare storie data driven efficaci», aggiunge l’esperto. I video personaliz­zati sono generati «anche da nuove figure profession­ali che utilizzano piattaform­e intelligen­ti in grado di generare potenzialm­ente milioni di video completame­nte diversi in modo istantaneo: i video scientist».

Sempre a febbraio parte il corso «Motion graphics for broadcasti­ng», per apprendere metodologi­e utili a mantenere una identità visuale coerente quando vengono postati i video su più piattaform­e. La motion graphics, ovvero il graphic design in movimento, è diventata sempre più centrale nella comunicazi­one visiva, pensiamo alle sigle, alle scenografi­e e alle varie declinazio­ni on line.

A fine febbraio è infine previsto il corso in Brand Innovation. Un percorso che nasce per formare figure che sappiano gestire non solo il semplice brand, ma che siano anche in grado di far «parlare» una marca per ottenere ed evocare di più, in nuovi contesti. È risaputo che le persone non acquistano prodotti o servizi ma significat­i, mondi di appartenen­za ed identità. Il corso in Brand Innovation è tenuto dalla coordinatr­ice Ied Giovanna Carucci.

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