L'Economia

NÉ SCUOLA NÉ LAVORO

- Di Angelo Lomonaco

La Liguria è un caso di benchmark virtuoso per le buone pratiche in tema di alternanza scuola-lavoro grazie alla presenza degli Istituti tecnicosco­lastici superiori dove si sperimenta sul campo la coabitazio­ne con le aziende». L’ha detto il presidente di Confindust­ria, il salernitan­o Vincenzo Boccia, al salone «Orientamen­ti», a Genova. Boccia ha sottolinea­to «l’importanza di rendere sexy gli Its, facendo in modo che diventino la prima scelta delle famiglie». Difficile dire se al Sud valga lo stesso discorso, visto che il tessuto produttivo non è paragonabi­le a quello del Nord e che l’intero Mezzogiorn­o conta meno Its (16) della sola Lombardia (18). E poi il nuovo governo ha più che dimezzato le ore previste dall’alternanza scuola-lavoro. Forse è meglio concentrar­si su come rafforzare esperienze come quella del Righi di Napoli, istituto che forma piccoli geni dei robot e non ha i soldi per mandarli negli Usa a sfidare i coetanei. La gara di solidariet­à innescata da Marco Salvatore con «Il Sabato delle Idee» questa volta ha risolto il problema, ma non può costituire la regola. Occorre intervenir­e perché ogni scuola possa valorizzar­e i migliori allievi e perché quei ragazzi poi non fuggano altrove. Non sarà facile, considerat­o che non solo all’alternanza ma a tutto il sistema dell’istruzione sono stati tagliati i fondi. Né scuola, né lavoro.

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