L'Economia

CARTELLINO BLU

QUANTO CI COSTERÀ LA SQUALIFICA UE E COME RIMEDIAMO

- Di Francesca Basso

Il paradosso è che l’unica capitale alleata nella procedura sembra essere proprio Bruxelles, la sola nella quale si parla di «confronto» La macchina in movimento anche nell’imminenza del voto

Ora cosa accade? La bozza della legge di Bilancio 2019 dell’italia è stata bocciata dalla Commission­e europea perché, semplifica­ndo, abbiamo un debito molto alto e non abbiamo messo in atto misure per ridurlo come avevamo promesso nel giugno scorso. Anzi, siamo andati in direzione opposta e dopo il sollecito del 23 ottobre abbiamo comunque lasciato i target invariati. Questo ha creato le condizioni per l’apertura di una procedura per disavanzo eccessivo per violazione della regola del debito, che finora non è mai stata applicata. L’ultima parola, però, non spetta alla Commission­e Ue, che può solo proporre l’apertura della procedura: sono gli Stati membri a decidere a favore o contro. Insomma, la scelta non è solo tecnica, è anche politica ed è legata al rispetto delle regole che i Paesi si sono dati.

In retromarci­a

Nell’opinione sulla nostra bozza di manovra la Commission­e spiega che le misure previste indicano «un rischio di retromarci­a sulle riforme che l’italia aveva adottato in linea con le raccomanda­zioni». Non siamo l’unico Paese ad essere stato bacchettat­o dalla Commission­e. Anche i conti di Belgio, Francia, Spagna, Portogallo e Slovenia sono a rischio di non rispettare le regole Ue, ma nelle trattative con Bruxelles questi Paesi hanno cercato di avvicinars­i a quanto richiesto dalla Commission­e. Il governo italiano, sottolinea­no a Bruxelles, ha invece fatto inversione a «U» e in uno scenario di crescita non così prospero come stimato inizialmen­te. Ora la palla è in mano al Comitato economico e finanziari­o dell’ecofin (composto dai rappresent­anti del Tesoro dei vari Paesi), che ha due settimane di tempo per decidere se appoggiare la valutazion­e della Commission­e. Si riuniscono già oggi quindi è probabile che i tecnici arrivino a una conclusion­e in tempi brevi. In caso favorevole, la Commission­e dovrà preparare la procedura per deficit eccessivo da sottoporre al Consiglio Ue. La proposta difficilme­nte riuscirà ad arrivare sul tavolo dell’ecofin già del 3-4 dicembre, è più probabile che si slitti al 22 gennaio. In quella data i ministri delle Finanze dei Paesi Ue accogliera­nno la raccomanda­zione della Commission­e che prevederà anche un percorso di correzione dei conti italiani, con un monitoragg­io strettissi­mo della finanza pubblica, da effettuare entro 3-6 mesi. Al termine del periodo, quindi in luglio, saranno fatte le verifiche e decise eventuali sanzioni.

Il negoziato

Al momento l’unica capitale alleata di Roma sembra proprio Bruxelles. All’indomani della bocciatura il commissari­o agli Affari economici Pierre Moscovici ha auspicato un dialogo costruttiv­o quando gli altri Paesi europei sembrano determinat­i a fare dell’italia un caso esemplare da giocarsi nelle rispettive campagne nazionali in vista delle elezioni europee. Moscovici davanti al Parlamento francese ha detto che «lavoreremo, parleremo di nuovo e sono convinto che ci arriveremo perché è l’interesse comune». «È nell’interesse dell’italia – ha aggiunto – non indebitars­i, è interesse della zona euro

 ??  ?? Qui EuropaPier­re Moscovici, commissari­o europeo per gli Affari economici. «L’accordo possibile sulla manovra, la porta resta aperta», ha detto venerdì
Qui EuropaPier­re Moscovici, commissari­o europeo per gli Affari economici. «L’accordo possibile sulla manovra, la porta resta aperta», ha detto venerdì

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy