CARTELLINO BLU
QUANTO CI COSTERÀ LA SQUALIFICA UE E COME RIMEDIAMO
Il paradosso è che l’unica capitale alleata nella procedura sembra essere proprio Bruxelles, la sola nella quale si parla di «confronto» La macchina in movimento anche nell’imminenza del voto
Ora cosa accade? La bozza della legge di Bilancio 2019 dell’italia è stata bocciata dalla Commissione europea perché, semplificando, abbiamo un debito molto alto e non abbiamo messo in atto misure per ridurlo come avevamo promesso nel giugno scorso. Anzi, siamo andati in direzione opposta e dopo il sollecito del 23 ottobre abbiamo comunque lasciato i target invariati. Questo ha creato le condizioni per l’apertura di una procedura per disavanzo eccessivo per violazione della regola del debito, che finora non è mai stata applicata. L’ultima parola, però, non spetta alla Commissione Ue, che può solo proporre l’apertura della procedura: sono gli Stati membri a decidere a favore o contro. Insomma, la scelta non è solo tecnica, è anche politica ed è legata al rispetto delle regole che i Paesi si sono dati.
In retromarcia
Nell’opinione sulla nostra bozza di manovra la Commissione spiega che le misure previste indicano «un rischio di retromarcia sulle riforme che l’italia aveva adottato in linea con le raccomandazioni». Non siamo l’unico Paese ad essere stato bacchettato dalla Commissione. Anche i conti di Belgio, Francia, Spagna, Portogallo e Slovenia sono a rischio di non rispettare le regole Ue, ma nelle trattative con Bruxelles questi Paesi hanno cercato di avvicinarsi a quanto richiesto dalla Commissione. Il governo italiano, sottolineano a Bruxelles, ha invece fatto inversione a «U» e in uno scenario di crescita non così prospero come stimato inizialmente. Ora la palla è in mano al Comitato economico e finanziario dell’ecofin (composto dai rappresentanti del Tesoro dei vari Paesi), che ha due settimane di tempo per decidere se appoggiare la valutazione della Commissione. Si riuniscono già oggi quindi è probabile che i tecnici arrivino a una conclusione in tempi brevi. In caso favorevole, la Commissione dovrà preparare la procedura per deficit eccessivo da sottoporre al Consiglio Ue. La proposta difficilmente riuscirà ad arrivare sul tavolo dell’ecofin già del 3-4 dicembre, è più probabile che si slitti al 22 gennaio. In quella data i ministri delle Finanze dei Paesi Ue accoglieranno la raccomandazione della Commissione che prevederà anche un percorso di correzione dei conti italiani, con un monitoraggio strettissimo della finanza pubblica, da effettuare entro 3-6 mesi. Al termine del periodo, quindi in luglio, saranno fatte le verifiche e decise eventuali sanzioni.
Il negoziato
Al momento l’unica capitale alleata di Roma sembra proprio Bruxelles. All’indomani della bocciatura il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici ha auspicato un dialogo costruttivo quando gli altri Paesi europei sembrano determinati a fare dell’italia un caso esemplare da giocarsi nelle rispettive campagne nazionali in vista delle elezioni europee. Moscovici davanti al Parlamento francese ha detto che «lavoreremo, parleremo di nuovo e sono convinto che ci arriveremo perché è l’interesse comune». «È nell’interesse dell’italia – ha aggiunto – non indebitarsi, è interesse della zona euro