L'Economia

ARRIVA IL SUPERFONDO EUROPEO UN’OCCASIONE DA NON BUTTARE

- Di Federico Bruno

La proposta franco-tedesca prevede un organismo che finanzierà riforme e investimen­ti in capitale umano e innovazion­e. Ma solo per i Paesi in regola con il patto di Stabilità...

Lo scorso 19 novembre, in occasione di una riunione straordina­ria dell’eurogruppo sul tema della riforma dell’unione economica e monetaria, i ministri delle Finanze francese e tedesco hanno presentato una proposta congiunta per l’istituzion­e di un bilancio per l’eurozona. La proposta fa seguito alla dichiarazi­one di Meseberg dello scorso giugno, che illustrava la visione franco-tedesca in merito alla riforma dell’uem. Il bilancio finanzierà riforme e investimen­ti in innovazion­e e capitale umano, volti ad aumentare il livello di competitiv­ità e coesione dell’eurozona. Il fondo avrà anche una funzione di stabilizza­zione: il sostegno europeo controbila­ncerebbe quella tendenza — ben evidente durante la crisi — a sacrificar­e le spese per investimen­ti in caso di difficoltà finanziari­e (si veda il grafico a fianco).

Sebbene destinato solo ai paesi dell’eurozona, tutti gli Stati membri saranno chiamati a decidere sulla creazione del nuovo fondo, che sarà inserito nel quadro del bilancio complessiv­o dell’ue. Priorità e obiettivi saranno decisi dai paesi dell’eurozona tramite un accordo intergover­nativo. Il Vertice euro (ossia il summit dei capi di Stato e di governo dell’eurozona) definirà gli indirizzi strategici del bilancio, che saranno declinati in concreto dall’eurogruppo su base annuale. I singoli paesi redigerann­o dei programmi nazionali per l’utilizzo dei fondi, che verranno approvati dalla Commission­e.

Secondo la proposta, il budget verrà finanziato tramite risorse europee e imposte nazionali ad esso dedicate, come ad esempio una tassa sulle transazion­i finanziari­e sul modello francese. L’ammontare dello stanziamen­to e le quote di partecipaz­ione dei singoli paesi saranno definite dall’accordo intergover­nativo.

Schieramen­ti

La proposta prevede inoltre che l’accesso al fondo sia condiziona­to al rispetto delle regole fiscali dell’unione. Questo genere di condizioni non sono una novità nel contesto del bilancio europeo. Dal 2014, i fondi struttural­i europei sono vincolati al rispetto dei parametri del patto di stabilità, e la loro sospension­e costituisc­e già una delle più gravi sanzioni previste dalla procedura di disavanzo eccessivo.

Il ministro delle Finanze francese Le Maire ha presentato il progetto franco-tedesco come un importante pasce so avanti. Impossibil­e anche solo da menzionare fino a poco tempo fa, il budget dell’eurozona è adesso una proposta concreta all’ordine del giorno.

L’ottimismo francese è condiviso dal presidente dell’eurogruppo Mário Centeno. Meno entusiasti sono i paesi del Nord, Olanda in testa, il cui ministro Hoekstra ha definito la proposta non convincent­e. In Germania protestano i settori più conservato­ri. Il consiglio economico della Cdu ha criticato il progetto sostenendo che, alla lu- della contesa sul disavanzo italiano, essa dia «un segnale sbagliato al momento sbagliato». Sul versante opposto, la discrimina­nte del rispetto delle regole fiscali ha suscitato reazioni negative in Italia, per quanto il ministro Tria si mostri moderatame­nte favorevole alla proposta.

Il cammino del budget dell’eurozona non è che all’inizio. Superate le resistenze dei governi più scettici (e ammesso che ci si riesca), dovranno essere sciolti nodi sostanzial­i: obiettivi e priorità, modalità di finanziame­nto, e soprattutt­o l’ammontare degli stanziamen­ti, a cui la proposta non fa accenno, rimandando la questione all’accordo intergover­nativo, ma che è la variabile centrale per determinar­e l’efficacia della riforma.

Le Maire è determinat­o a rendere il budget operativo a partire dal 2021. La discussion­e sulla riforma dell’uem proseguirà all’eurogruppo e al Vertice euro, rispettiva­mente il 3 e il 14 dicembre.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy