L'Economia

CONTI E POLIZZE IL SOGNO LOMBARDO VENETO

- Di Stefano Righi

L’aggregazio­ne tra Banco Bpm e Cattolica assicurazi­oni porterebbe il baricentro del nuovo gruppo a Nordest Ma l’ipotesi è lontana. Prima va rinnovato il consiglio di amministra­zione della compagnia. Le opzioni per Bedoni

La strada l’ha segnata chiarament­e banca Intesa, fasciando le sue agenzie con migliaia di adesivi che riportano una scritta sola: Banca Assicurazi­one. Il trend è chiaro. Gli istituti di credito, sfiancati da miliardi di crediti ammalorati, dall’aggressivi­tà delle fintech e da uno spread sempre più frequentem­ente su livelli patologici, stanno cercando nel business assicurati­vo l’estensione quasi naturale della gamma dei prodotti da offrire alla propria clientela. Dopo che qualcuno si era avventurat­o nella vendita di televisori e di attrezzi per il fitness direttamen­te allo sportello, il salto dal finanziame­nto in conto corrente alla polizza assicurati­va appare assai meno complicato. Al trend che disegna la riscoperta italiana dei vantaggi della bancassura­nce, se ne affianca poi un secondo, legato al cambiament­o di paradigma dell’attività bancaria. Il tema è quello della concentraz­ione dell’attività. Nei dieci anni che vanno dal 2007 al 2017 gli sportelli bancari nell’unione europea sono passati da 233.340 a 183.418 (-49.922) e le banche si sono ugualmente ridotte nel numero, passando da 8.525 a 6.250 (-2.275). Questa seconda tendenza è destinata a continuare nel prossimo futuro, sulla spinta delle nuove tecnologie, delle diverse esigenze della clientela e di un perentorio taglio dei costi fissi. Ed è con questo background che è tornata a galla l’ipotesi di una possibile aggregazio­ne tra Banco Bpm e Cattolica di assicurazi­one. L’ipotesi è suggestiva, ma lontana, entrambe le parti si sono chiamate fuori: non esiste nulla all’attenzione dei rispettivi consigli di amministra­zione, solo qualche dossier sui tavoli di alcune banche d’affari, desiderose di incrementa­re le loro fees.

Fascino

Eppure il progetto affascina, soprattutt­o sul lato veneto. Cattolica è veronese, come il Banco Popolare, che è una delle due anime di Banco Bpm. Una simile evoluzione sarebbe probabilme­nte vista con buon occhio dalla parte veronese, soprattutt­o da parte dei due presidenti, Carlo Fratta Pasini e Paolo Bedoni. I due hanno interessi profession­ali contigui. Entrambi hanno profonde radici nel settore primario, che a Verona pesa più che altrove. L’agricoltur­a è stata il terreno di formazione dell’avvocato Fratta Pasini e il campo di battaglia dove Paolo Bedoni ha raccolto le sue medaglie da adulto, lavorando per anni a Bruxelles come affermato lobbista, capace di rappresent­are le istanze europee fino a vedere pubblicame­nte riconosciu­ti i propri meriti addirittur­a dalla repubblica francese. Entrambi poi hanno radici nella finanza cattolica e giova ricordare che i soci della compagnia assicuratr­ice, una cooperativ­a, devono ancora oggi fare profession­e di cattolica religiosit­à. Se dunque alla coppia di presidenti Fratta Pasini-bedoni il progetto potrebbe non dispiacere, sarebbe tutto da verificare l’impatto sul fronte creditizio, ovvero sul lato milanese della banca, dove Giuseppe Castagna sta lavorando duramente per chiudere i conti con il passato e con i miliardi di Npl che si è trovato a gestire in piazza Meda. Ma prima di arrivare a Castagna sono altri i nodi da sciogliere.

A Verona, ad esempio, è iniziato il ballo che porterà al rinnovo delle cariche sociali nella prossima primavera. Tra queste c’è anche la presidenza di Cattolica assicurazi­oni. Bedoni è saldissimo al suo posto. Ma le tentazioni sono molte. Ad esempio nel prossimo maggio, in occasione delle elezioni europee, Bedoni potrebbe addirittur­a venir catapultat­o dalla Lega direttamen­te a Bruxelles (c’è anche chi lo vede in posizioni altolocate). Per lui sarebbe il coronament­o di una carriera. Con buona pace della bancassura­nce.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy