QUANDO GLI STUDENTI CI DANNO UNA LEZIONE
Ho partecipato a un bellissimo incontro con gli studenti e le studentesse della Scuola Civica Manzoni di Milano (istituto tecnico economico e liceo linguistico). Si è parlato di lavoro, tecnologia, formazione. Si è discusso di quello che ai ragazzi interessa di più: il futuro che stiamo preparando. Ragazze e ragazzi di 17-18 anni, vivaci, attenti, curiosi. Capaci di ascoltare. Con quella capacità di ascolto vera, non ancora compromessa dai pregiudizi dell’età, di chi non vede l’ora di zittire l’interlocutore per poterlo contraddire. Ma capaci anche di farsi ascoltare. Ho detto loro che trovo sbagliata la rappresentazione catastrofista dell’innovazione, dell’impresa e del lavoro. Le aziende migliori
(il 20-30 per cento delle aziende italiane) sono quelle che più innovano, più esportano e più assumono. Il problema è quando non trovano i profili professionali che cercano a causa della debolezza del nostro sistema formativo. Ho parlato degli Its, gli Istituti tecnici superiori, e dell’urgenza di potenziarli. Due ragazze hanno raccontato la loro esperienza di alternanza scuola-lavoro in Germania, il Paese che vanta in questo campo il bilancio più importante. In Italia l’alternanza (obbligatoria dal 2015) è stata a volte contestata rumorosamente dagli studenti e silenziosamente (ma più efficacemente) dagli insegnanti che non vogliono lavoro extra. Più sagge di molti commentatori, entrambe giudicano il loro lavoro a Norimberga (una in un servizio di catering, l’altra in un asilo) non memorabile però utile e istruttivo. Le esperienze migliori sono quelle in cui l’insegnante si prende la responsabilità dello studente in alternanza, verificando che impari cose utili alla sua crescita. E in cui l’azienda a sua volta si accerta che il giovane metta a frutto le cose imparate, una volta tornato a scuola. Ecco: la responsabilità. E’ questo un tema chiave del nostro tempo: avere imprese socialmente responsabili ma anche lavoratori responsabili, che rispondano dei loro risultati. Magari ottenendo retribuzioni migliori.