UNIQLO A MILANO PER LANCIARE LA SFIDA A ZARA E H&M
negozio italiano a Milano vogliamo imparare molto sullo stile del vestire, la cultura e altre visioni per acquisire idee che contribuiranno alla nostra crescita», vale la pena di ascoltarlo con attenzione. Nell’autunno 2019 Uniqlo sbarcherà a Milano, in piazza Cordusio: 1.600 metri quadrati su tre piani, un centinaio di posti di lavoro e l’aspirazione di fondersi con lo stile italiano.
Signor Yanai, lo slogan di Uniqlo è «Lifewear», un modo per esprimere il concetto che è meglio vestirsi per vivere comodi, piuttosto che vivere seguendo una moda. Però Milano è la capitale della moda, non le sembra un azzardo cercare di imporre da noi le vostre camicie button down, giacche destrutturate, soprabiti, pullover e biancheria senza griffe?
«Lo stile comodo Uniqlo può convivere e fondersi con il lusso. Un sondaggio della rivista WWD
ha rilevato che il 73% del pubblico alla settimana della moda di Parigi indossava almeno un capo di Uniqlo, e le parlo di critici, proprietari di catene di negozi, giornalisti, gli stessi stilisti» (WWD, Women’s Wear Daily è chiamato anche «la Bibbia della moda», ndr).
Uniqlo vuole superare H&M e Zara, per diventare il primo venditore mondiale di abbigliamento. Sogno di grandezza?
«Guardi, la concorrenza in realtà è molto più ampia. Ci battiamo tutti per una quota del portafoglio di ogni consumatore, non solo con le altre aziende del nostro settore, ma con chi produce smartphone, automobili, con chi offre viaggi e con chi fa ecommerce: il portafoglio della gente è uno solo e limitato. Quindi, anzitutto noi vogliamo fare i vestiti migliori, Uniqlo dev’essere una cassetta degli attrezzi per la vita, tutto questo per stare sul mercato».
Al momento siete terzi, la corsa per scavalcare H&M e Zara sembra un’ossessione...
«Chi si ecciterebbe se alle Olimpiadi un concorrente dicesse di voler puntare solo al bronzo o all’argento? Abbiamo 130mila persone che lavorano per noi e bisogna anche motivarle, cercando la medaglia d’oro e nuovi record dopo aver vinto la selezione nazionale, ne-
Verremo a sfilare sotto il Duomo? Non ho questo piano. Ma potrei sempre cambiare idea...
Che cosa non va nella politica di Tokyo?
«Questo Paese è controllato dai politici e dalla burocrazia. I giovani non hanno memoria storica e se Abe aggiungerà al sistema il ritorno della forza militare si riprodurranno le condizioni pericolose di prima della guerra. In breve: odio questa politica».
Sono le tre del pomeriggio, alle quattro come sempre il presidente Yanai lascerà Uniqlo City, la sede con le vetrate sulla baia di Tokyo studiata per rendere facili incontri e scambi tra dirigenti, creativi e personale vario: al centro dell’open space c’è una biblioteca aperta a tutti, tappezzata di legno, nella caffetteria diffondono musica. Yanai arriva in ufficio ogni mattina alle 6,30 perché a quell’ora nessuno lo disturba, non ci sono visitatori: «Il lavoro del leader è pensare».
E che cosa fa dopo il lavoro un uomo così ricco?
«La ricchezza non rappresenta niente per me, non riesco a vivere in modo ordinario. Penso sempre a sviluppare gli affari, anche quando guardo la televisione».
Anche quando mangia?
«Sono veloce, passo a tavola solo cinque minuti».
16 Miliardi di euro (2,130 miliardi di yen) il fatturato di Fast Retailing, il gruppo che controlla Uniqlo