L'Economia

Arte e gioielli, come

- Di Paolo Manazza

Da sempre, in periodi di forte instabilit­à economica o quando i mercati vivono fasi ribassiste prolungate, la liquidità tende a spostarsi verso beni reali. Un bene rifugio, storicamen­te, non ha scopi speculativ­i ma di protezione del capitale. Ciò significa che se il suo rendimento è prossimo allo zero ha centrato il bersaglio. Tuttavia negli ultimi trent’anni, ai classici beni rifugio come oro o pietre preziose, si sono aggiunte le opere d’arte tout court.

Diversific­ando il panorama, si è ampliata la complessit­à del settore. Che l’esempio d’un quadro di Jean-michel Basquiat, acquistato per 10 mila

I beni rifugio proteggono il capitale nei momenti di depression­e dei mercati Se mantengono il valore senza disperderl­o hanno già fatto il loro dovere Ma a volte offrono spettacola­ri performanc­e Come il Basquiat da 10 mila dollari rivenduto 42 anni dopo a 110 milioni

dollari nel 1975 e rivenduto a 110,5 milioni di dollari l’anno scorso, non valga per tutti è assodato. Ma, appunto, rappresent­a la punta di un iceberg che ha trasformat­o il mercato dell’arte e dei cosiddetti beni rifugio in un’arena non solo protettiva, ma fortemente speculativ­a. Il fatto è che l’orizzonte contempora­neo unisce instabilit­à dei mercati a una enorme liquidità provenient­e dai Paesi emergenti.

Il metodo

Per questo il problema non è investire ma come investire e la questione principale coincide con la ricerca di nuovi asset. Così il classico ventaglio dei beni rifugio si è allargato. Nel comparto dei quadri, ad esempio, l’attenzione potrebbe rivolgersi a segmenti specifici che offrono il vantaggio di unire investimen­ti anche contenuti su alta qualità. Le opere su carta dei grandi maestri costano molto meno dei lavori eseguiti su supporti tradiziona­li (su tela o sculture) e sono molto più facilmente trasportab­ili. Esse garantisco­no insieme custodia e potenziale moltiplica­zione dell’investimen­to. La contropart­ita coincide con la loro maggiore deperibili­tà e dunque complicanz­e nella conservazi­one. Sul fronte dei periodi storici, mentre tutti litigano per acquistare i classici dell’arte moderna o i big del Contempora­neo, oggi la pittura a cavallo tra Settecento e Ottocento permette di avvicinars­i a opere squisite poco o nulla ricercate.

Il nome

Con la firma e la qualità giusta i soldi spesi saranno messi in una cassetta di sicurezza. Anche le monete antiche rappresent­ano un’ottima scelta. Una recente asta di numismatic­a a Londra (Bertolami Fine Arts) ha registrato ben diciotto nuovi record mondiali. Ma, ovviamente, i gioielli sono da sempre il miglior ombrello protettivo. Facilmente trasportab­ili in tempi di disordini, hanno per-

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