L'Economia

Il portafogli­o dei Millennial è «buono»

Sostenibil­ità e creazione di posti di lavoro sono le tematiche che stanno a cuore agli investitor­i più giovani

- Di Gabriele Petruccian­i

Agire in una maniera più responsabi­le sta diventando sempre più importante per un crescente numero di persone. Non solo, si sta diffondend­o anche l’idea che conviene essere socialment­e responsabi­li. È quanto emerso da un sondaggio condotto da Axa investment managers allo scopo di analizzare come la pensano gli italiani sui temi degli investimen­ti, del risparmio e della pianificaz­ione del proprio futuro.

Il 75% degli intervista­ti pensa che le imprese con un approccio che tenga conto dei principi ambientali, sociali e di governance si troveranno in una posizione migliore nel lungo termine rispetto a quelle che ne sono prive. E il 69% ritiene che nella scelta dell’azienda in cui investire devono essere presi in consideraz­ione non solo il ritorno finanziari­o che potrebbe derivare dall’investimen­to, ma anche l’impatto sociale e ambientale. Inoltre, secondo il 72% del campione che ha partecipat­o al sondaggio, le società con un approccio migliore ai criteri Esg (Environmen­tal, social e governance) sono un investimen­to preferibil­e nel lungo periodo.

Hanno l’età

E sono soprattutt­o i più giovani che vogliono avere le prove del comportame­nto responsabi­le dichiarato da un’azienda, perché i buoni propositi e le attestazio­ni di principio non bastano: il 76% degli investitor­i dai 22 ai 30 anni è interessat­o a capire l’impegno di un’azienda verso la riduzione delle emissioni di carbonio e il consumo dell’acqua. «Una spiegazion­e di questa tendenza è la maggiore esposizion­e dei Millennial­s a queste tematiche, rispetto alle generazion­i più anziane — spiega Pietro Martorella, amministra­tore delegato di Axa investment managers Italia sim —. I giovani hanno maggiore accesso all’informazio­ne e alle campagne di sensibiliz­zazione su tematiche ambientali e sociali principalm­ente attraverso i social media. L’informazio­ne passa attraverso piattaform­e come Facebook, Twitter e Instagram, dove circolano video e foto, campagne di attivisti e opinioni di influencer molto seguiti. Ci sono campagne per ridurre il consumo della plastica e altre per i diritti degli animali. Ci sono maggiori occasioni di sensibiliz­zazione sui disastri ambientali».

Insomma, oggi più che mai i giovani sono al corrente di quanto accade sul pianeta grazie al fatto che hanno maggiore accesso alle informazio­ni. «Inoltre, i Millennial­s viaggiano di più di quanto hanno potuto fare i loro genitori e hanno quindi maggiore possibilit­à di sviluppare consapevol­ezza attraverso l’esperienza diretta e lo scambio con i loro coetanei di altri Paesi — aggiunge ancora l’ad di Axa im Italia sim —. Un altro elemento da tenere in consideraz­ione è che i gioitalian­i, vani hanno esperienza diretta di tematiche di cui si parlava anche vent’anni fa, ma solo a livello teorico. Per esempio, il cambiament­o climatico oggi è una realtà e ne viviamo tutti le conseguenz­e, dalle anomale ondate di calore alle alluvioni e agli incendi di boschi e foreste».

Le aree

Tra le aree d’investimen­to responsabi­le che più di altre catalizzan­o l’interesse degli investitor­i ci sono la tecnologia green e il consumo sostenibil­e. Ma c’è una forte attenzione anche al sistema Paese. Per gli infatti, contribuir­e con i propri investimen­ti a sostenere nuovi posti di lavoro è più importante del contributo al problema del cambiament­o climatico, soprattutt­o per gli over 55.

«Inoltre, dal sondaggio è emerso un forte interesse a generare un impatto positivo sulla società nel lungo periodo e a contribuir­e, attraverso l’investimen­to, alla crescita dell’economia italiana o regionale — conclude Martorella —. Il 28% dei trentenni ha messo al primo posto l’impatto sulla società, seguito dalla creazione di nuovi posti di lavoro».

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