Pagamenti digitali La carica delle Poste
Con Postepay si mette a fattor comune un potenziale fatto di 26 milioni di carte e 19 milioni di app. I piani futuri
Ipagamenti digitali sono forse il binario più veloce su cui corre l’innovazione nel mondo dei servizi finanziari. Secondo l’ultimo Osservatorio mobile payment & commerce del Politecnico di Milano, le transazioni via mobile, contactless, e il mondo ecommerce hanno superato i 46 miliardi di euro nel 2017, in aumento del 50%. Per essere competitivi in questa arena, dove si confrontano banche e operatori telefonici, colossi globali della tecnologia e piccole startup fintech, occorre investire, accelerare il passo, fare sistema.
Da questa consapevolezza prende forma Postepay spa, la nuova creatura nata dalla fusione di Poste Mobile, l’operatore telefonico del gruppo Poste Italiane, con l’infrastruttura dei pagamenti già attiva all’interno di Bancoposta, la divisione specializzata in servizi bancari e finanziari. La strategia è chiara, mettere a fattor comune tutte le risorse di cui dispone Poste nelle aree dei pagamenti e del mobile: 26 milioni di carte di pagamento con marchio Poste Italiane, 2,7 milioni di wallet (borsellini digitali), in crescita di oltre il 66% rispetto ai primi 9 mesi del 2017, e oltre 19 milioni di App Postepay scaricate per smartphone e tablet. Obiettivo, valorizzare la convergenza tra i canali fisici, si parla di una rete di oltre 12.800 uffici postali, e digitali. Su questo fronte, Postepay si sta preparando ad entrare anche nell’area dell’acquiring, cioè nella rete dei Pos (i dispositivi elettronici a disposizione dei negozianti), con un occhio sempre rivolto però al mondo dell’ecommerce.
Risultati
Con una sola applicazione si possono gestire il telefono e il borsellino elettronico
Intanto, il primo frutto della fusione è Postepay connect, una soluzione digitale che coniuga le caratteristiche della carta Postepay Evolution e quelle della Sim Postemobile, permettendo di gestire con la sola app Postepay i servizi di telefonia e di pagamento. La nuova funzione, in particolare, consente di trasferire in modo gratuito e istantaneo giga di traffico disponibile tra due sim Postemobile Connect: in pratica, se si è esaurito il budget di traffico dati, si potrà fare un «pit stop» per continuare a navigare su Internet. Sarà possibile anche trasferire denaro tra due Postepay e acquistare giga extra direttamente dalla app, addebitando automaticamente il costo sulla car- ta di pagamento. A breve, Poste annuncerà anche il lancio del servizio di pagamenti via mobile tramite Google Pay. Poi sarà la volta del p2b, ovvero la possibilità di fare shopping in modalità peer-to-peer, dal proprio smartphone al dispositivo dell’esercente, come già avviene per i trasferimenti di piccole somme tra privati via mobile. In prospettiva, poi, si aprono nuovi orizzonti sul fronte regolamentare, grazie alla direttiva Psd2. La normativa stabilisce a partire dal settembre del 2019 l’obbligo a carico delle banche di consentire a società terze, autorizzate dai clienti, di acquisire i loro dati e di operare sui loro conti. Si pensi alla possibilità di agganciare al conto una carta diversa da quella proposta dalla propria banca, oppure ai servizi di gestione e rendicontazione relativi alla finanza personale, proposti da operatori del fintech, che potranno aggregare i dati di uno o più conti del cliente, previa autorizzazione dello stesso. In questo scenario, Postepay spa si propone come intermediario specializzato — al suo debutto già si presenta al mercato come il maggiore istituto di moneta elettronica italiano (Imel) — ed è pronta a giocare le sue carte. Nel frattempo, nei primi nove mesi dell’anno il gruppo Poste Italiane ha consolidato ulteriormente la crescita nel settore pagamenti, mobile e digitale: da gennaio a settembre il giro d’affari ha raggiunto quota 470 milioni di euro (+11,4%), con un utile netto di 117 milioni di euro, in crescita del 9,3% sullo stesso periodo dello scorso anno. Una performance resa possibile, spiega la società, soprattutto grazie a un aumento del 25% dei ricavi prodotti nel terzo trimestre da pagamenti con carte e al forte aumento delle carte Postepay (19 milioni) con una crescita del 9,2% rispetto a gennaio-settembre del 2017.