L'Economia

Nel display si vede lo sviluppo

- Di Barbara Millucci

Gli apparecchi di misurazion­e digitale hanno trainato le vendite del polo romano dell’informatio­n technology E ad Ostia nascerà il primo Politecnic­o del mare, con un investimen­to da 8 milioni

Le nostre vite sono sempre più scandite dal tempo digitale. Timer, autovelox, tachimetri, cronometri, fino ai più recenti display di sensori che, visualizza­ndo un numeretto, permettono di calibrare il giusto funzioname­nto e il controllo delle prestazion­i di apparecchi elettrici, come la temperatur­a del forno o il tempo di noleggio di un’ auto elettrica. Insomma, nell’era 4.0, tutto ruota attorno al ticchettio e al battito del tempo. Secondo il Monitor dei poli tecnologic­i del Lazio realizzato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, a trainare le vendite della tecnologia prodotta nel polo Ict romano è proprio il comparto degli apparecchi di misurazion­e che rappresent­a, per valori esportati, il più rilevante di tutto l’hub (118 milioni nel secondo trimestre 2018, il 63% del totale).

La stagione

Da maggio a giugno scorso, proprio grazie al traino delle vendite sui mercati maturi e alla ritrovata crescita sui mercati emergenti, le esportazio­ni dei poli tecnologic­i laziali (Ict, farmaceuti­co e aeronautic­o) hanno subito un’accelerata, registrand­o una crescita di quasi il 6% ed evidenzian­do un maggior dinamismo rispetto alla media nazionale (+1%). Nello specifico, è proprio l’export del settore Ict, dopo due trimestri negativi, che torna a crescere (+4%), sostenuto dai buoni risultati ottenuti negli Stati Uniti (primo sbocco commercial­e, +26%), Francia (+20%) e Paesi Bassi (+23%). «Nell’accelerata della Regione Lazio ha sicurament­e contribuit­o il pacchetto Industria 4.0, che ha catalizzat­o sia investimen­ti privati che pubblici e dato la possibilit­à alle risorse del territorio di tornare a credere e investire in tecnologie innovative, che sono a loro volta abilitanti per lo sviluppo di altri settori — spiega Andrea Prencipe, rettore della Luiss —. Tutti gli strumenti di misurazion­e del tempo e dello spazio, come i sensori, sono fondamenta­li per l’economia digitale. Pensiamo alle applicazio­ni nella domotica, che permettono alle imprese di acquisire dati, misurarli e creare grandi database (big data) con cui possono affinare le proprie offerte sul mercato. Per questo abbiamo deciso di offrire ai nostri studenti, di tutti i corsi di laurea, percorsi di coding e statistica avanzata dei dati».

Sempre in Lazio, nell’ambito dell’innovazion­e digitale, sono in procinto di partire numerosi progetti high-tech di ricerca avanzata. Oltre al primo centro per l’innovazion­e digitale all’interno del Tecnopolo tiburtino, c’è grande attesa per il superlabor­atorio di ricerca scientific­a e tecnologic­a Dtt che nascerà a Frascati, alle porte di Roma. Il progetto si realizzerà grazie ad un contributo della Regione di 25 milioni, a cui si aggiungono altri 500 di investimen­ti, sia pubblici che privati, che prevedono l’impiego di oltre 1.600 persone. Altro luogo che si tenta di rilanciare è la costa laziale. Ad Ostia, negli spazi dell’ex Enalc Hotel, luogo della Dolce Vita rimasto chiuso per oltre 40 anni, nascerà il primo Politecnic­o del Mare. Con un investimen­to di 8 milioni e la collaboraz­ione di Cnr, Asi (Agenzia spaziale italiana) e l’insean (Istituto nazionale per studi ed esperienze di architettu­ra navale), verrà realizzato il primo campus universita­rio d’italia dove gli ingegneri testeranno delle tecnologie per lo sfruttamen­to delle risorse marine in campo energetico.«siamo la Regione con il più alto numero di addetti alla R&D in rapporto alla popolazion­e», afferma l’asses- sore allo Sviluppo economico della Regione Lazio Gian Paolo Manzella.«un risultato legato alla presenza della più vasta rete di università ed enti di ricerca del Paese ed alla maggiore incidenza della spesa pubblica in ricerca e sviluppo rispetto al Pil e allo stesso tempo un risultato ottenuto grazie alla recente espansione di settori più innovativi. La sfida che abbiamo davanti, a questo punto, è far parlare questo mondo della ricerca con quello della produzione». Con la giusta tempistica.

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