DATI IN RETE E GEOGRAFIA POLITICA
Come la natura ha le sue stagioni, anche storia ed economia vivono di cicli. Dopo decenni di globalizzazione (culturale, industriale e commerciale) che ha sbattuto le nostre società come tuorli d’uova, ci troviamo oggi in fase di transizione, divisi a metà tra l’emulsione che ne è venuta e il desiderio delle nazioni di recuperare giurisdizione e controllo sui territori. La rete ha fatto la sua parte, svincolando informazioni e transazioni dal punto di accesso o dal luogo in cui è stabilita la controparte. Circostanza questa vera fino a un certo punto e in rapida progressione, per altro verso. Ci sono luoghi nel pianeta in cui il diritto universale di cittadinanza e la libertà di movimento all’interno dell’infosfera son stati combattuti da principio. Senza andare a ripescare ogni paese del globo diversamente democratico, vediamo cosa succede nei due emisferi. Ad ovest, da un lato, l’ue va stabilendo regole, condivise tra gli Stati membri (su tutte, Il regolamento che va sotto l’acronimo di Gdpr), là dove prima regnava l’anomia, spazio libero al cui interno compagnie estere potevano operare senza vincoli e malintenzionati darsi a ogni scorribanda. Dall’altro, invece, gli Usa di Trump non hanno ancora di questi scrupoli ed, anzi, hanno di recente posto fine alla neutralità della rete, in nome del profitto e dell’efficienza. Salvo osservare poi, in queste settimane, che Vermont e California stanno introducendo norme statali a protezione dei dati personali dei rispettivi cittadini. Ad est del mondo, il paese più grande e popoloso, la Cina, mantiene, senza remore, i suoi divieti ferrei. Gli stranieri, se vogliono entrare in contatto con i residenti, devono adeguarsi. Così sta per fare Google, pronto a lanciare Dragonfly, un motore di ricerca pronto a censurare i contenuti sgraditi al regime e a identificare gli utenti. Insomma, visto l’andazzo, come si usa fare in tempi di pace, è ora che gli Stati trovino punti di equilibrio e regole condivise, sulla rete e sulla tutela delle persone, come hanno fatto prima per ogni altro contesto dell’umano agire.