L'Economia

DALLA SICILIA ALLE PREALPI MD ALLARGA LA RETE

- Di Irene Consiglier­e

Il gruppo del discount si rafforza al Sud con una ventina di nuovi punti vendita: le prime aperture alla fine di giugno. Rinforzata la proposta doc e dop tra gli scaffali. Podini, fondatore e presidente: a Bergamo un super polo logistico, saremo in tutta Italia

Ha 80 anni e da 22, almeno due volte l’anno, viaggia per lavoro in Cina. Patrizio Podini, il presidente e fondatore di MD Discount, è da sempre convinto che in Cina ci sia la «fabbrica del mondo» e per questo, da lì, arrivano anche alcuni dei prodotti «no food» che si trovano tra i suoi scaffali. Ma gli alimentari che vende negli oltre 780 punti vendita del gruppo, che ha spento quest’anno 25 candeline, sono per l’85% italiani e vengono da fornitori di tutta la Penisola.

È per esempio recente il lancio della linea «Lettere dall’italia», che propone una selezione di prodotti dop, doc e igp per ogni regione. Dall’olio extra vergine, ai salumi, ai formaggi, ai biscotti, e ancora pomodori e pasta, fino alla piadina romagnola, perché, è convinto il fondatore di MD, è sulla qualità dei prodotti da banco che deve puntare oggi una realtà della grande distribuzi­one per arginare i competitor e insieme l’ecommerce. «La novità è l’acquisto di 21 punti vendita in Sicilia dal gruppo Ard-abate, vinti all’asta. Buona parte di questi punti sono già in fase di ristruttur­azione avanzata, tanto che saranno riaperti tra giugno e luglio (le prime riaperture sono previste il 26 giugno), supportati da una forte campagna di comunicazi­one in tutta l’isola — spiega Podini, che gestisce l’azienda insieme ai due figli Maria Luisa e Marco —. Quest’operazione ha portato alla salvaguard­ia di 240 posti di lavoro sul territorio siciliano perché tutti i dipendenti del gruppo ex Abate sono stati riassunti da noi».

Nato nel 1939 a Bolzano da una famiglia

di origini lodigiane che in Alto Adige gestiva un’attività all’ingrosso di formaggi e alimentari, Podini è entrato in azienda dopo un periodo di studi a Vienna e ha inventato il primo discount del sud nel 1994. La svolta nel 2013, con l’acquisto dei 320 negozi della catena LD Market della famiglia Lombardini al Nord e in Sardegna.

I piani

All’inizio di aprile il gruppo aveva già annunciato l’inaugurazi­one di 135 punti vendita e altre 1650 assunzioni entro il 2021, 45 nuove aperture all’anno con superfici tra i 1.500 e i duemila metri quadrati, con un investimen­to pari a un miliardo di euro a cui si affiancher­à anche la ristruttur­azione dei vecchi negozi. La società negli ultimi cinque anni ha registrato il maggior tasso di crescita annuo della grande distribuzi­one italiana (dati Mediobanca). Oggi è la terza insegna per fatturato nel settore discount del Paese, la seconda a capitale italiano con una quota del 15%, con un totale di 2,5 miliardi di euro, in crescita del +7,7% e con la sfida di raggiunger­e i 3 entro il 2020. «Nei prossimi sei mesi l’obiettivo è aprire altri 25 negozi tra Nord e Sud, dal Piemonte alla Lombardia alla Sicilia, per superare quota 800 a fine anno — dice Podini —. Ci occupiamo noi anche della ristruttur­azione, abbiamo infatti un ufficio tecnico ben organizzat­o». Il gruppo un anno e mezzo fa si è aggiudicat­o all’asta per oltre 13 milioni di euro il terreno delle ex acciaierie di Cortenuova (Bergamo) per realizzare il più grande polo logistico in Italia del settore discount: avrà una superficie di 92 mila metri quadrati, con un silos di 32 metri di altezza dove verranno stoccati 50 mila pallet e arriverann­o 1.650 autotreni di merce. «MD si sta preparando per le sfide future e a uno sviluppo su tutto il territorio italiano — dice l’imprendito­re —, per questo le strutture logistiche dovranno essere adeguate alle esigenze di crescita e non escludo che MD avrà necessità di vari profili profession­ali come informatic­i, periti industrial­i e tecnici a supporto dell’evoluzione dell’automazion­e».

Ma, alla fine, la domande per il consumator­e resta una: perché preferire il discount a un’insegna tradiziona­le? «Da noi lo scontrino medio per una spesa completa si aggira intorno ai 30 euro — assicura Podini —, circa il 30% in meno rispetto a un supermerca­to tradiziona­le».

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