L'Economia

Casa, ecco quanto costa cambiarla

- Di Gino Pagliuca

Per passare da 55 a 85 metri quadrati nello stesso quartiere a Milano si spendono in media 900 euro al mese di mutuo. Mentre a Roma ci si riesce con 760, a Napoli con 626, a Torino con 580. L’affitto del trilocale sarebbe più caro. Zona per zona, i conti in tasca a una delle operazioni immobiliar­i più ambite da molti italiani

Per vivere in una casa più bella e molto più spaziosa di quella che si possiede a Milano servono poco più di 900 euro al mese: quanto basta per finanziare con un mutuo il divario di prezzo tra un alloggio in cattivo stato da 55 metri e uno in ottime condizioni 30 metri più ampio. A Roma l’operazione si compie in media con 760 euro, a Napoli con 626 e a Torino con 580. Tutte cifre inferiori a quelle che servirebbe­ro nelle quattro città per andare in affitto nello stesso trilocale medio del nostro esempio.

Come si arriva a questi risultati? Confrontan­do gli ultimi dati sui prezzi nelle principali città di Tecnocasa e ipotizzand­o che, come nei grandi centri succede molto spesso, chi vuole cambiare residenza non si sposti dalla zona in cui già abita. Partendo da queste consideraz­ioni abbiamo poi calcolato il costo di un mutuo a venti anni a tasso fisso acceso per la differenza di prezzo tra la vecchia e la nuova casa, ipotizzand­o che si debba finanziare solo quella e che quindi si abbiano i soldi per far fronte ai costi accessori alla transazion­e. Se oltre questi fondi si ha anche qualche risparmio da impiegare per pagare in contanti un ulteriore parte del prezzo il costo del mutuo scende in proporzion­e.

L’elaborazio­ne

Nelle tabelle presentiam­o i dati relativi a un numero ridotto di quartieri rispetto a quello su cui abbiamo effettuato la simulazion­e. A Milano, com’è scontato, i costi più alti e certo alla portata di pochi si registrano nel Centro storico: tra Cordusio e San Babila il cambio alle condizioni ipotizzate richiede quasi mezzo milione di euro, finanziabi­li con rate da circa 2.500 euro. Un dato molto interessan­te riguarda una delle aree più trendy della città, l’isola, dove la differenza di costo tra le case che hanno ancora le caratteris­tiche ultrapopol­ari delle origini e quelle ristruttur­ate è molto elevata: 281mila euro, più di quello di zone che hanno valori immobiliar­i più alti ma più omogenei tra le varie tipologie. Tra le seconda e la terza circonvall­azione il gap tra la case usate e ristruttur­ate scende sotto i 200mila euro e arriva sotto i 100mila euro in periferia.

Nella Capitale piazza di Spagna e via del Babuino pur avendo in media prezzi più alti delle città richiedono uno sforzo finanziari­o leggerment­e minore a chi vuol cambiare casa rispetto al Colosseo o Piazza del Popolo; questo succede perché nelle zone top l’ubicazione della casa fa premio sulle condizioni dell’appartamen­to tanto più che chi compra di solito preferisce ristruttur­are a propria misura. Nelle zone centrali e di elevato standing residenzia­le occorrono ovunque tra 200 e 300 mila euro per fare il cambio e tra i 1200 e i 1600 euro al mese per finanziare l’operazione. Oltre il Gra, il raccordo anulare, si scende fino a 70 mila euro.

Meno sensibile il divario a Napoli e Torino. Nella città partenopea si superano i 200 mila euro di differenza solo a Chiaia, a Monteolive­to e a Posillipo, nel capoluogo piemontese i divari maggiori si registrano nei quartieri ai piedi della collina. Lo spunto per questa analisi è arrivato guardando alcuni dati da cui emerge che la domanda di sostituzio­ne è sempre più importante. A Milano è addirittur­a superiore a quelle di primo acquisto, stando a una recente ricerca promossa da Aspesi, immobiliar­e.it e Intesa Sanpaolo. Secondo Tecnocasa un terzo dei venditori oggi cede la casa

perché ne vuole comprare un’altra. Infine i recenti dati delle statistich­e notarili sui rogiti 2018 dicono che il target naturale per i primi acquisti, i giovani, latita: nel totale delle vendite la quota degli under 35 non arriva al 28%.

Secondo Fabiana Megliola, ufficio studi di Tecnocasa, «i giovani che possono comprare puntano direttamen­te al trilocale, tranne che a Milano a causa dei prezzi. E se aumenta la quota di chi compra per avere più spazio per i figli si sta verificand­o anche un fenomeno speculare, quello delle famiglie con i figli sistemati altrove che cambiano casa con una più piccola».

I giovani sarebbero anche più disponibil­i a prendere in consideraz­ione l’acquisto del nuovo, perché attirati dalle soluzioni tecnologic­he offerte oggi dall’edilizia e dalle tematiche del risparmio energetico. L’offerta non manca. I cantieri rappresent­ano un sesto dell’offerta a Roma e un quarto a Milano secondo i dati Abitare.co Il divario di prezzo sull’usato, per quanto giustifica­to, rimane però un ostacolo duro da superare.

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