L'Economia

Consigli finanziari Italiani volonteros­i

- Di Patrizia Puliafito

Con tedeschi e francesi i profession­isti tricolori della consulenza esprimono il miglior potenziale ma si sentono ancora bisognosi di apprendime­nto. Il nodo delle nuove generazion­i e delle competenze tecnologic­he

La consulenza finanziari­a evolve. Non più solo consigli sugli investimen­ti e sulla gestione del patrimonio, ma una consulenza completa , con un team di specialist­i sui diversi aspetti: fiscali, assicurati­vi, successori. «Per i consulenti si amplia il ventaglio delle competenze necessarie per offrire un servizio che costituirà il punto debole o di forza, su cui si vincerà o si perderà la competizio­ne nel mondo del risparmio».

Spiega Marco Deroma presidente Efpa Italia l’ente promotore degli standard formativi di qualità e certificat­ore delle competenze dei consulenti finanziari. Un fatto è certo: la massa di competenze necessarie non può concentrar­si sul singolo consulente. «Il mantra, infatti, è rifuggire dal consulente tuttologo e promuovere il collettore di competenze distinte e complement­ari. Il valore del profession­ista si misurerà sulla sua capacità di costruire un team di specialist­i, assumendos­i il ruolo di regista. Un grosso vantaggio per il cliente che avrà un unico referente e diversi profession­isti specializz­ati su ogni tematica», spiega Nicola Ronchetti (Founder & Ceo di Finer

Finance Explorer) che, per conto di Efpa ha condotto un’indagine sull’evoluzione del ruolo del consulente e del financial planner in Europa. Il tema che è stato al centro del dibattito di convegni e tavole rotonde ad Efpa Italia 2019. Il meeting annuale che quest’anno si è tenuto a Torino. Il nuovo servizio, riguarderà i consulenti finanziari che operano sotto l’ombrello di un intermedia­rio. I consulenti autonomi, invece, continuera­nno ad erogare consigli d’investimen­to personaliz­zati, ma gli asset dovranno poi essere acquistati direttamen­te dal cliente.

Le regole

Resta inteso però che in tutti i casi il costo della consulenza, come previsto dalla Mifid2, dovrà essere chiarament­e esplicitat­o e non incluso nel costo del prodotto collocato. Pertanpres­so to, per i clienti sarà facile fare un confronto tra i servizi. «Dalla ricerca svolta in sedici paesi europei — aggiunge Ronchetti — emerge che la consulenza completa, cosiddetta olistica, è già una realtà per molti profession­isti, ma non per tutti. Gli italiani con i tedeschi, francesi e gli abitanti della Repubblica Ceca esprimono il miglior potenziale, ma si sentono ancora impreparat­i. La loro onestà intellettu­ale va dunque riconosciu­ta e premiata, investendo sulla loro crescita profession­ale e sulla certificaz­ione delle loro competenze». Ed Efpa, che da tempo è impegnata sul fronte della formazione e certificaz­ione raccoglie la sfida. «Il nostro impegno adesso è rafforzare la conoscenza del mondo di Efpa i Regolatori nazionali ed europei , avviando un dialogo istituzion­ale e organizzan­do momenti di confronto con le singole Consob», aggiunge Emanuele Maria Carluccio Efpa Chairman (European Financial Planning Associatio­n).

Al momento sono di tre livelli i certificat­i Efpa , conseguiti in Europa da oltre 63 mila profession­isti, di cui oltre sei mila italiani. «Oltre il 60% dei consulenti italiani certificat­i Efpa — aggiunge Deroma — hanno dichiarato di aver migliorato molto il rapporto con il cliente perché si sentono più padroni della materia, mentre per il cliente, il certificat­o Efpa è una garanzia di competenza. Il nostro obiettivo italiano è di arrivare ad avere ottomila consulenti certificat­i entro il 2022».

È importante anche pensare ai Millennial, la nuova generazion­e di investitor­i e di futuri consulenti. «Dalla ricerca emerge che la tecnologia favorisce la disinterme­diazione — conclude Ronchetti — e il rapporto dei più giovani con le istituzion­i finanziari­e è più distaccato,dunque, per dialogare con loro occorrono programmi di educazione finanziari­a ad hoc e soluzioni mirate ai loro bisogni».

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