Il digitale avanza (poco)
La formazione aziendale cambia, ma l’innovazione non è ancora la protagonista assoluta dei corsi. Lo fotografano i dati appena presentati da Aidp (Associazione italiana per la direzione del personale) su un campione di 178 aziende appartenenti al network, in occasione del recente congresso annuale. Il 75% dei corsi riguarda la formazione obbligatoria sulla sicurezza sul lavoro, il 65% le soft skill, il 54% le lingue straniere e il 39% temi specifici dei singoli settori. L’evidenza di uno scenario sostanzialmente tradizionale in cui l’impatto del digitale pare sfumare o comunque essere circoscritto. In questo contesto si osserva però un dato interessante: il 12% delle realtà che erogano formazione (86% del campione) non si indirizza esclusivamente ai dipendenti ma sviluppa seminari, corsi e interventi per studenti di scuole, istituti e università e per i clienti. L’investimento sull’apprendimento è tale che 84 imprese (il 18% del campione) ha una sua academy interna.
Generalmente prevale la formazione fatta in casa in cui è la direzione del personale interna a farsi carico dell’analisi dei bisogni, della progettazione e dell’erogazione degli interventi. Il 16% delle aziende tende invece a esternalizzare affidandosi ad associazioni di categoria e fornitori esterni. Frequenti le partnership con università e business school.