A Milano l’arte contemporanea vale 15 milioni
AMilano l’arte moderna e contemporanea ha raccolto 15 milioni di euro con cinque aste. Cambi ha totalizzato 1,6 milioni, incoronando il Novecento italiano di Umberto Boccioni (212 mila) e Ubaldo Oppi (175 mila) tra i protagonisti. Wannenes ha inaugurato la nuova sede meneghina (via Amedei, 8) con 1,3 milioni di venduto e ottime aggiudicazioni per valore (212,4%). Top price un omaggio al quadrato di Joseph Albers (175.100 euro). Mentre di Adolfo Wildt La Vergine ha fatto 112.600 e La Vittoria 106.350. L’iconica serigrafia Marilyn Monroe di Warhol da 20 mila è schizzata a 104.100. Nuovo record per lo scultore Alfredo Biagini (43.850).
Il 4 giugno prima asta nella nuova sede anche per Finarte con un totale di 2,5 milioni. Tra gli highlight Giorgio de Chirico (189 mila), Wifredo Lam (183 mila) e Asger Jorn (171 mila). Lunedì scorso è stato il turno di Pandolfini (1,2 milioni). Stupefacente la battuta Dichiaro di non essere Emilio
Isgrò dell’artista delle cancellature (234.800).
Da Il Ponte l’asta dell’11-12 giugno da sola vale oltre la metà del totale milanese (8,3 milioni). Enrico Baj ha infranto il suo record di 108.750 del 2010 con i 162.500 euro battuti per Grande spettacolo, un olio e collage del 1956. Moltissime le aggiudicazioni sopra le stime. Tra gli altri prezzi top le ceramiche di Lucio Fontana (Ballerina, Crocifissione e Madonna col Bambino hanno totalizzato oltre 1 milione).
Ora è il turno del Design. Il Ponte esita un ricco catalogo mercoledì e giovedì (via Pitteri, 10). Da Cambi giovedì ci sarà il classico Design più una sezione di Vetri Venini. Una base per tavolo in terracotta di Fontana quota 60-80 mila. Wannenes torna a Genova oggi e domani con quattro tornate. Quella denominata Forme raccoglie nomi di spicco, come un bel mobile bar di Pietro Chiesa (24-26 mila).