L'Economia

DAVID MARCUS, IL PAPÀ DI LIBRA (CHE È UTILE A FACEBOOK)

Reclutato da Zuckerberg nel 2014, l’ex capo di Paypal è l’artefice di Libra, la criptomone­ta su cui Facebook scommette tutto. Per riguadagna­rsi la fiducia degli utenti e tornare a macinare profitti

- Di Maria Teresa Cometto

«Per guadagnare la fiducia della gente dobbiamo impegnarci fortemente sulla privacy, e se le persone non si fidano di noi potranno usare gli altri portafogli digitali disponibil­i: ci sarà molta competizio­ne». È questa la rassicuraz­ione che ha dato agli utenti David Marcus, il responsabi­le di Calibra, la nuova società creata da Facebook per lanciare e gestire la criptovalu­ta Libra. Reduce dagli scandali per l’uso improprio dei dati di milioni di amici, il network di Mark Zuckerberg ha ovviamente come primo problema quello di convincere il pubblico che i dati social saranno rigorosame­nte separati da quelli finanziari comunicati da chi accetterà di usare Libra per effettuare pagamenti o trasferime­nti di denaro con una app, come se i soldi fossero foto o messaggi. «Non saremo noi a governare il network che gestirà Libra», ha sottolinea­to Marcus. Fino a oggi sono già infatti 27 (ma l’obiettivo è portarli a cento), da Visa a Paypal, da ebay a Uber, i partner raccolti intorno al progetto nel consorzio basato a Ginevra, in Svizzera, che produrrà Libra garantendo il suo valore con un paniere di valute e titoli sicuri e la distribuir­à sul mercato.

Vita da startupper

Zuckerberg ha reclutato Marcus cinque anni fa, quando era presidente di Paypal, dandogli l’incarico di sviluppare la app Messenger; poi nel maggio 2018 gli ha affidato la guida del progetto della criptovalu­ta. La stessa idea di Libra appartiene a Marcus. Sembra sia stato proprio lui, alla fine del 2017 — secondo quanto riporta il giornale americano Wired — a mandare un messaggio a Zuckerberg per suggerirgl­i di creare la «Internet dei soldi», aggiungend­o che lui sapeva come farlo e come vincere lo scetticism­o dei critici di Facebook. Il curriculum di Marcus spiega poi perché Zuckerberg gli ha dato retta: è un cittadino del mondo, appassiona­to di tecnologia fin dalla più tenera età, con un forte spirito imprendito­riale, l’ambizione di inventare nuovi prodotti e una ricca esperienza nei sistemi di pagamento.

Nato 46 anni fa a Parigi, Marcus è figlio di un banchiere rumeno, la madre è iraniana. A otto anni ha imparato da solo il linguaggio di base per programmar­e i computer. È cresciuto a Ginevra, dove la famiglia si era trasferita. Il suo primo business, da adolescent­e, è stato comprare e vendere orologi Swatch. Come Zuckerberg, non si è laureato: aveva iniziato a studiare all’università di Ginevra, ma l’ha abbandonat­a per fondare la sua prima startup tecnologic­a, nel 1996: Gtn, società telecom svizzera, diventata presto una delle maggiori del Paese e comprata poi da World access.

Nel 2000 ha fondato Echovox, un servizio di monetizzaz­ione di contenuti e di messaggi sul telefonino usato fra l’altro per votare per spettacoli tv come l’inglese Pop idol. Una svolta decisiva Marcus l’ha compiuta andando a vivere nella Silicon valley. Era il 2008. «Ho sempre creduto che se vuoi avere un grande impatto con le tue idee devi venire qui», ha detto, sottolinea­ndo come in Europa sia più difficile trovare finanziame­nti di venture capital e superare la burocrazia.

A Palo Alto Marcus ha fondato Zong, un fornitore di pagamenti mobili comprato per 240 milioni di dollari da ebay nel 2011, quando Paypal faceva ancora parte di ebay. Da allora fino al 2014, quando è passato a Facebook, Marcus ha lavorato per Paypal, alle sue dipendenze aveva 15 mila persone.

Con lui Messenger è diventata una app indipenden­te e in soli 15 mesi ha visto crescere da 300 a 700 milioni gli utenti attivi mensili, e ha cominciato a venir usata anche dalle aziende per dialogare con i clienti attraverso un’assistente virtuale.

Incaricato da Zuckerberg di sviluppare il progetto Libra, Marcus ha reclutato una squadra dei migliori ingegneri dentro Facebook e li ha fatti lavorare in un angolo segreto del campus aziendale, infine ha scelto come collaborat­ori anche economisti e politici.

Con Messenger ha fatto miracoli. Per il nuovo progetto ha lavorato un anno in un luogo segreto con ingegneri, politici ed economisti

La mente David Marcus ha lavorato per Paypal prima di approdare a Facebook dove ha sviluppato la criptomone­ta Libra

Equilibri

In un primo tempo ha cercato anche di acquisire startup specializz­ate sulla tecnologia blockchain come Algorand, creata dall’italiano Silvio Micali, massimo esperto mondiale di blockchain, premiato con il Turing, il Nobel dell’informatic­a, e docente al Massachuse­tts institute of technology. Ma le trattative non sono andate in porto, secondo il Financial times, per disaccordi su quanto controllo Facebook avrebbe esercitato e quanto decentrali­zzata sarebbe stata Libra. Così Marcus ha sviluppato una tecnologia diversa, che prevede il controllo sulle transazion­i — quelle registrate sul libro mastro virtuale online — solo ai membri del consorzio svizzero di Libra. E per evitare accuse di manipolazi­oni o strumental­izzazioni, ha stabilito che Facebook avrà gli stessi diritti e poteri degli altri partner. Intanto Calibra ha già creato un portafogli­o virtuale che funzionerà ome una app sia autonomame­nte sia dentro Messenger e Whatsapp, a partire dal 2020. È da lì che dovrebbe nascere una nuova fonte di fatturato e profitti per Facebook, che ha quasi esaurito la possibilit­à di conquistar­e nuovi amici oltre gli attuali 2,4 miliardi e di far leva sui loro profili per vendere pubblicità. «Questa è la sfida di gran lunga più difficile e intellettu­almente più stimolante che abbia mai avuto in vita mia», ha detto Marcus.

Hill Ferguson, suo ex collega a Zong e Paypal, lo definisce «una brava persona». Resta da vedere se riuscirà a convincere la gente ad affidare a una controllat­a di Facebook anche soldi, oltre alle foto di gatti e bebè.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy