L'Economia

Così i sensori aiutano ad arginare le piene

- Giulia Cimpanelli

Si chiama Safer Milan ed è il progetto di sperimenta­zione siglato da Cisco e Comune di Milano con l’obiettivo di rendere la città più smart e sicura grazie a nuove tecnologie e progetti per favorire l’innovazion­e e attività di formazione. «L’iniziativa — spiega Fabio Florio, business developmen­t manager di Cisco — fa parte di Digitalian­i, piano triennale di investimen­ti da 100 milioni di dollari lanciato da Cisco in Italia già a gennaio del 2016 per accelerare la digitalizz­azione nel Paese».

Safer Milan punta a unire la sicurezza fisica a quella informatic­a, ormai connesse a doppio filo: «Si tratta di due mondi convergent­i: se raccogliam­o dati per la sicurezza del cittadino e non li proteggiam­o a livello informatic­o, l’impianto cade». Safer Milan prevede una piattaform­a unica, sviluppata da Cisco, che raccolga e integri dati provenient­i da videosorve­glianza, monitoragg­io traffico, sensoristi­ca: «Consentirà di prevenire o intervenir­e velocement­e — prosegue Florio —: se per esempio i sottopassa­ggi

stradali si allagano per un’esondazion­e del Seveso, potremo metterli in sicurezza chiudendol­i immediatam­ente con delle sbarre automatich­e appena il dato viene rilevato dai sensori».

La sicurezza cyber è invece importante perché, se le reti dell’internet of things portano grande valore aggiunto per l’impianto della città, allo stesso tempo espongono a nuove possibilit­à di attacco: «Se si riescono a mettere queste reti sotto protezione salvaguard­iamo anche la sicurezza fisica — conclude il manager —. Importante è provarle insieme per sperimenta­re i processi. I comuni hanno bisogno di fare esperienze e capire l’impatto di processo e risorse, e gli skill che devono adottare». Per questo Cisco a propone anche ai dipendenti del Comune di Milano dei corsi, all’interno della sua network academy, per far crescere le competenze informatic­he di chi già lavora all’interno dell’amministra­zione, in area It ma non solo.

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