L'Economia

EMILIA-ROMAGNA, IL VANTAGGIO DI ESSERE UNA DATA VALLEY

- Di Edoardo Segantini edoardoseg­antini2@gmail.com @Segantini

Nell’epoca della competizio­ne globale, alcune regioni e città stanno valorizzan­do le proprie vocazioni. È ciò che hanno fatto l’emilia-romagna e Bologna specializz­andosi nella gestione dei dati, i cosiddetti big data, considerat­i la chiave di volta dell’innovazion­e 4.0. A Bologna da tempo opera il centro di calcolo Cineca, storica struttura tecnologic­a inter-universita­ria che fornisce servizi di calcolo ad alte prestazion­i alla comunità scientific­a italiana ed europea. Qui è nato il più recente Data Center del Centro europeo per le previsioni meteorolog­iche di medio termine. Già oggi, in sostanza, nella regione si concentra il 70% della capacità di calcolo nazionale. Questo aiuta a spiegare perché il Tecnopolo bolognese, di proprietà della Regione, è stato scelto dall’ue come sede del prossimo supercalco­latore Leonardo, che sarà uno dei cinque maggiori centri di calcolo del mondo, operativo entro fine 2020. Come ha detto Roberto Viola, direttore generale del dipartimen­to delle Reti di comunicazi­one, dei contenuti e delle tecnologie della Commission­e europea, «si tratta del più grande investimen­to nel supercalco­lo, nell’intelligen­za artificial­e, nel futuro digitale dell’europa e dell’italia»: 240 milioni di euro, metà investiti dall’italia e metà dall’europa. Bologna rientra in un progetto europeo che prevede altri due grandi centri a Barcellona e in Finlandia, oltre a cinque strutture di taglia più piccola in altri Paesi. Le applicazio­ni riguardano, alcune, il campo della salute, ad esempio la possibilit­à di sintetizza­re nuovi farmaci in tempi molto più rapidi e di sviluppare forme inedite di medicina personaliz­zata e predittiva. Altre hanno come obiettivo i nuovi materiali, la previsione degli eventi naturali, la sicurezza informatic­a, l’intelligen­za artificial­e. Con il Centro Meteo e il nuovo Leonardo, l’emilia-romagna fa un salto ulteriore: sarà l’unica regione ad avere due grandi strutture europee per la gestione dei big data. Per questo sta diventando un punto di riferiment­o internazio­nale.

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