L’adesivo attacca-stacca copia le lumache
Superforte e duraturo, ma reversibile: è l’adesivo inventato dall’università della Pennsylvania. Ispirato ai meccanismi di adesione delle chiocciole, funziona proprio come la bava di una lumaca. Da bagnato è gommoso e viscido e si adatta alle superfici, anche quelle più irregolari. Una volta asciutto, diventa rigido come un tappo di plastica, non si restringe e si fissa alla zona come una supercolla. Il materiale utilizzato è un polimero, il poliidrossietilmetacrilato, detto Phema. Gli ingegneri si sono accorti che, una volta indurito, era praticamente impossibile da rimuovere, salvo poi scoprire che basta
inumidirlo nuovamente per farlo scivolare via senza sforzo. E per riacquistare le caratteristiche dell’epifragma della lumaca, in un ciclo continuo. Il nuovo adesivo potrebbe essere usato per diverse applicazioni, dalle confezioni richiudibili agli stivali che sfidano la forza di gravità.
Femore in 3D
All’università dell’illinois, Chicago, hanno sviluppato un processo per stampare in 3D tessuti biologici, con un bio-inchiostro fatto di sole cellule staminali, e senza un’impalcatura per imporre la forma. Con il nuovo sistema l’inchiostro cellulare viene immesso in un bagno di microsfere di idrogel, che, senza interferire con i movimenti dell’ugello della stampante, supportano le cellule mentre vengono estruse e ne preservano la forma. Le cellule stampate si connettono tra loro, maturano e crescono nell’idrogel. Quando il tessuto (o un intero organo) è pronto, basta scuoterlo delicatamente perché le microscopiche perle scivolino via senza lasciare traccia. I ricercatori hanno stampato la cartilagine di un orecchio e il femore di un roditore.