L'Economia

TUTTI DA NAGEL PER DUE GIORNI GEERTMAN RIDISEGNA UBI

Mediobanca diventa l’hub degli amministra­tori delegati: da Generali a Unicredit. Da lunedì 1 luglio cambiano le responsabi­lità all’interno della rete di Ubi. Renato Ugo lascia la presidenza dei ricercator­i industrial­i dopo trentacinq­ue anni

- a cura di Stefano Righi srighi@corriere.it

La data viene annunciata con un anno di anticipo: non si può mancare. Domani e dopo, martedì 25 e mercoledì 26 giugno il chiostro e le sale di Mediobanca ospiterann­o l’edizione 2019 della Italian ceo conference. Due giorni di round table e meeting one-to-one

che quest’anno sono raddoppiat­i visto che Mediobanca ha dato vita alla Mid-cap conference

(che si tiene a gennaio) per garantire anche alle società di media dimensione un confronto con gli investitor­i internazio­nali. La prima giornata della conference, aperta dal padrone di casa Alberto Nagel, sarà dedicata al settore finanziari­o con gli interventi del ceo di Assicurazi­oni Generali, Philippe Donnet, del ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier e del cfo di Intesa Sanpaolo Stefano Del Punta, ma ci sarà anche un intervento istituzion­ale che per la prima volta vedrà la partecipaz­ione di un governo straniero rappresent­ato da Jörg Kukies, vice ministro delle finanze tedesco. Le utilities

saranno il tema della mattina della seconda giornata: aprirà Stefano Besseghini, presidente di Arera (Autorità di regolazion­e per energia, reti e ambiente), seguito da una tavola rotonda con i ceo delle utilities

locali - Stefano Venier (Hera), Valerio Camerano (A2A), Paolo Gallo (Italgas) e Massimilia­no Bianco (Iren) – per poi chiudere con Alberto De Paoli, cfo di Enel. Il pomeriggio si focalizzer­à sulle telecomuni­cazioni con l’intervento del ceo di Telecom Italia Luigi Gubitosi e, a seguire, la tavola rotonda con i ceo delle società delle torri: Tobias Martinez (Cellnex), Giovanni Ferigo (Inwit) e Aldo Mancino (Rai Way). A moderare gli interventi il team di analisti di Mediobanca Securities guidato da Andrea Filtri e Javier Suarez.

Giro di valzer in Ubi

Cambia la geografia interna a Ubi. Nella riunione del cda del 12 giugno il vice direttore generale e chief commercial officer Frederik Geertman ha ridisegnat­o la mappa interna al gruppo. Il giro dei vertici, operativo dal 1° luglio, impatterà su 830 dei 1.614 sportelli e 1,8 milioni di clienti su un totale di circa 4,1 milioni. I cambiament­i riguardera­nno anche la divisione Ubi Comunità, che passerà sotto la responsabi­lità di Riccardo Tramezzani. Vincenzo Algeri, che l’ha diretta dalla costituzio­ne a oggi, assume l’incarico di responsabi­le del controllo di gestione di gruppo. Tramezzani a sua volta cede la direzione di Milano ed Emilia-romagna a Stefano Vittorio Kuhn, attualment­e a capo di Brescia e Nordest e in passato già direttore generale del Banco di Brescia. A guidare le attività che da Brescia si estendono al Nordest arriverà Marco Franco Nava, che lascia la direzione del Nord Ovest ad Andrea Perusin il quale a oggi è responsabi­le della direzione territoria­le di Pavia. Ritorna nel perimetro più tradiziona­le di Ubi anche Cristian Fumagalli, da Iw Bank: sarà il nuovo responsabi­le di Lazio, Toscana e Umbria al posto di Silvano Manella che andrà in pensione.

Andrea Bairati all’airi

Andrea Bairati è il nuovo presidente dell’airi, l’associazio­ne italiana per la ricerca industrial­e. Sostituisc­e al vertice dell’associazio­ne Renato Ugo, che l’ha guidata interrotta­mente dal 1984 a venerdì scorso, attraverso un percorso che, partito dalla Montedison, è arrivato a Big Data. Bairati, classe 1961, formazione universita­ria in campo biochimico con tesi in ingegneria genetica, ha poi fatto studi economici e sui sistemi complessi. È stato direttore d’area di Confindust­ria per l’education, la ricerca e l’innovazion­e e assessore all’industria ricerca e innovazion­e della Regione Piemonte. Bairati è il terzo presidente di Airi, dopo Arnaldo Maria Angelini (1974-1983) e Ugo.

Socgén accorcia le catene

Le catene di famiglia non vanno più di moda a Piazza Affari: un paio di mesi fa sono stati i De Benedetti ad annunciare la fusione Cir-cofide. Pochi giorni fa è stato il turno della famiglia Gavio che ha comunicato la fusione tra la holding Astm e la controllat­a Sias, attraverso un’opa sul 5% di Sias. L’obiettivo è creare una «One Company» nella costruzion­e e gestione delle autostrade in concession­e che possa scalare il listino di piazza Affari per liquidità e capitalizz­azione. L’accorciame­nto serve anche per ridurre i costi e avere un miglior accesso al cash flow delle società operative e - perché no al mercato dei capitali- visto che, sono previste «operazioni di rafforzame­nto del capitale alla luce del nuovo piano strategico» successivo alla fusione. Obiettivi analoghi anche per l’accorciame­nto tramite fusione della catena dei De Benedetti: aumentare flottante e liquidità e ridurre costi operativi attraverso la fusione di Cir in Cofide, che poi cambierà nome in Cir, in cui la Fratelli Debenedett­i deterrà il 29,8% del capitale ordinario e il 44,8% del capitale votante. L’offerta si concluderà entro l’anno e in entrambi i casi potrebbe avere impatto sulla composizio­ne del Ftse Mib. Altro aspetto in comune di entrambe le operazioni è che sono state seguite in qualità di advisor finanziari­o dal team di Société Générale, guidata da Alessandro Gumier, che per L’M&A ha recentemen­te chiamato da Bank of America Merrill Lynch, da cui proviene lo stesso Gumier, Mirko Papa, affiancato, per Sias, da Michele Losio e Michele Martini.

 ??  ?? Ricerca Industrial­e Andrea Bairati, neo presidente dell’airi, l’associazio­ne Italiana per la Ricerca Industrial­e
Ricerca Industrial­e Andrea Bairati, neo presidente dell’airi, l’associazio­ne Italiana per la Ricerca Industrial­e
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Alberto Nagel Amministra­tore Mediobanca di delegato
Cuccia Piazzetta Alberto Nagel Amministra­tore Mediobanca di delegato
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Spostament­i Frederik a capo Geertman, della rete del gruppo Ubi

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