Dai dazi al debito Come difendersi
Le attuali ricette dei principali operatori attivi nel nostro Paese Per l’italia è essenziale convincere i mercati della sostenibilità
Guerra commerciale, Brexit, ma anche innovazione tecnologica. Il Mediobanca Sgr Mid-year Market Outlook, il think tank sull’andamento dei mercati nel secondo semestre 2019 ospitato da Mediobanca sgr lo scorso 20 giugno,
Emilio Franco (Mediobanca sgr): «L’atteggiamento più accomodante della Fed sta favorendo una stabilizzazione»
è stato un meeting ricco di spunti, con il coinvolgimento di alcuni tra i principali operatori. L’incontro si è aperto affrontando subito uno dei principali fattori di incertezza che continua ad aleggiare sui mercati: il tira e molla tra Usa e Cina (e non solo) che sta condizionando le scelte di politica monetaria delle banche centrali. Tant’è che nell’ultimo meeting di mercoledì 19 giugno, Jerome Powell, presidente della Fed, ha deciso di abbandonare l’approccio paziente e ha aperto la porta a un possibile taglio dei tassi di interesse a luglio o dopo l’estate, quando il quadro sull’economia americana e mondiale, e soprattutto sulla guerra commerciale, sarà più chiaro. Anche la Bce si è mossa sulla stessa strada, con Mario Draghi che, in occasione del simposio delle banche centrali a Sintra in Portogallo, ha annunciato nuove misure di stimolo monetario se non dovesse esserci un miglioramento dell’economia europea.
Il quadro
«Appare concreto il rischio che l’amministrazione Trump utilizzi i dazi come strumento politico negoziale — ha commentato Emilio Franco, amministratore delegato di Mediobanca sgr —. L’effetto collaterale è una grande incertezza che pesa sul ciclo economico globale e in particolare sul settore manifatturiero. Tuttavia, l’atteggiamento più accomodante della Fed, che ha aperto a un insurance cut (taglio di sicurezza, ndr) dei tassi di interesdiale se, come nel 1995 e 1998, sta favorendo una stabilizzazione dei mercati». Gli ha fatto eco Bruno Rovelli, chief investment strategist di Blackrock Italia, che vede uno scenario in cui gli effetti negativi derivanti dai dazi si contrappongono a politiche destinate a diventare più
Emilio Franco, alla guida di Mediobanca Sgr, ha messo intorno a un tavolo i big del risparmio
espansive: «Nel breve-medio termine, tra gli elementi più rilevanti per i mercati vediamo lo stimolo monetario, soprattutto nei paesi industrializzati, e quello fiscale, specie in Cina».
Un dibattito, quello fra politica fiscale e monetaria, che è destinato a intensificarsi, ha voluto sottolineare Luca Tobagi, investment director Italia di Invesco: «Il mondo continua ad avere bisogno di condizioni finanziarie molto accomodanti. D’altra parte, la politica fiscale espansiva può essere utile, ma storicamente la sua efficacia è variata a seconda dei casi. La questione non può essere discussa e risolta una volta per tutte, ma dipende dal contesto».
Ci sono tanti elementi di incertezza ha precisato Tobagi, «ma la confusione genera opportunità. Da qualche tempo stiamo assistendo a mercati che prezzano rischi collegati fra loro in una maniera che potrebbe apparire poco coerente. Questo è ciò che può generare il potenziale di rendimento nelle attività rischiose, sempre all’interno di portafogli ben diversificati». Un’idea condivisa anche da Rovelli: «Policy makers in grado di reagire a choc negativi alla crescita, come quello derivante da un inasprimento delle tensioni commerciali, sono alla base della nostra idea di un sentiero stretto ma positivo per gli asset rischiosi».
Guardando alle aree geografiche, poi, Franco consiglia di prestare attenzione alle economie emergenti, dove «il recupero resta più incerto». Globalmente l’economia monmostra segnali di stabilizzazione. «Ma una ripresa dipenderà dall’intensità delle pressioni al ribasso esercitate dai numerosi fattori di rischio e dalla capacità di risposta delle politiche economiche», ha detto Daniele Antonucci, managing
Tobagi (Invesco): i mercati prezzano rischi collegati in maniera poco coerente. Ma a volte è questo che genera opportunità
director e chief euro area economist di Morgan Stanley, che ha poi speso due parole sull’italia: «L’italia è soggetta a un effetto di retroazione, tra annunci fiscali e risposta dei mercati, più forte che altrove. Una traiettoria del debito pubblico che assicuri la sostenibilità n è perciò molto importante, anche se va calibrata nell’ambito delle condizioni cicliche prevalenti».