Se non c’è contatto, il contante cala
L’italia è pronta alla svolta, dice Mastercard: «Saranno digitali 4 transazioni su dieci». Grazie al contactless
Sarà un’italia sempre più dipendente dalla carta. Quella contactless. Non ha dubbi Michele Centemero, country manager di Mastercard Italia: «Il Paese è pronto a fare il grande salto. Tutti abbiamo lavorato per far sì che inizi la vera lotta al contante. Oggi il 75% delle transazioni è con denaro sonante, ma a fine 2023 contiamo di scendere al 60%. E se il governo ci seguirà, anche di più. Parliamo di un differenziale del 15% in cinque anni. Sembra poco, ma consideriamo che dal 2008 (l’utilizzo del contante era all’82%, ndr.) a oggi, cioè in 10 anni, abbiamo recuperato solo il 7%».
La spinta
Il principale propulsore alla lotta al contante è il contactless (senza contatto), il sistema che grazie alla tecnologia Nfc (Near field communication, comunicazione in prossimità) permette di fare acquisti semplicemente avvicinando la carta al Pos. Niente più strisciata, quindi, e per le transazioni sotto i 25 euro non serve più neanche inserire il Pin.
Su un miliardo di transazioni effettuate nel 2018 da parte dei possessori di carte, il 57%, cioè 586,7 milioni, sono contactless. La crescita rispetto al 2017 è stata del 111%. «Diversamente dalle forme tradizionali di pagamento che allungano la fase di check-out in cassa, il contactless si consolida sempre più come metodo di pagamento rapido, sicuro e veloce, in grado di semplificare la user experience», puntualizza Centemero. E a crescere è anche il numero delle carte contactless. Complessivamente, tra Mastercard e Maestro, in Italia si contano 71,8 milioni di carte, di cui il 60% (più di 40 milioni) sfrutta la nuova tecnologia in prossimità. «E sono pronto a scommettere che entro fine anno arriveremo a una diffusione del 70% – dice Centemero –. I dati Mastercard evidenziano che il volume delle transazioni contactless ha registrato in un solo anno un aumento del 95%, passando da 13 a oltre 25 miliardi di euro di volumi nel 2018. Il ticket medio annuo, invece, ammonta a 43,6 euro, con una contrazione di 3,7 euro rispetto al 2017».
È un mercato che si sta completamente rivoluzionando. Le città sono sempre più smart (intelligenti) e lo stanno diventando anche i cittadini. Ormai si fa tutto con le carte, o addirittura con il telefono: si prende la metropolitana, si paga il caffè, il taxi o si fanno acquisti in generale. «L’esperienza dell’utente e è migliorata molto negli anni, ci si è abituati a usare la carta come strumento di pagamento — dice Centemero –. Due anni fa eravamo qui a celebrare la consegna dei pasti del ristorante a domicilio e la condivisione delle biciclette. Oggi si condivide ormai quasi tutto. Nel momento in cui utilizzare la carta diventa più facile, automaticamente vengono meno le barriere architettoniche. E questo mi fa essere molto ottimista sul futuro».
Fino a qualche anno fa, il consumatore era in parte frenato nell’utilizzo della carta di pagamento, perché non si sentiva sicuro. «Ma anche in questo senso le cose sono cambiate e stanno cambiando — nota Centemero —. Si sta facendo tantissimo. Il punto fisico è super presidiato e per l’ecommerce sono stati introdotte diverse misure di sicurezza, a partire dal riconoscimento biometrico. Addirittura, sono state sviluppate soluzioni che analizzano il comportamento e che, per esempio, verificano l’autenticità della persona in base a come impugna il proprio smartphone».
Le transazioni protette
Michele Centemero, country manager di Mastercard Italia che insieme con Maestro ha 71,8 milioni di carte, di cui 40 milioni contactless
Mastercard, all’innovation Forum, ha presentato un servizio per proteggere gli acquisti online, studiato con Banca Sella e Mdes. «Tramite un token combinato a un crittogramma specifico legato alla transazione — dice Centemero — fornisce soluzioni di sicurezza, per le transazioni con carte registrate sui siti online, equiparabili a quelle con la carta fisica. Il servizio aiuta i commercianti a ridurre al minimo le transazioni fraudolente e i costi connessi, e a migliorare i tassi di approvazione delle transazioni». Probabilmente le carte fisiche finiranno in soffitta, sostituite dalle virtuali.