L'Economia

Se non c’è contatto, il contante cala

L’italia è pronta alla svolta, dice Mastercard: «Saranno digitali 4 transazion­i su dieci». Grazie al contactles­s

- Di Gabriele Petruccian­i

Sarà un’italia sempre più dipendente dalla carta. Quella contactles­s. Non ha dubbi Michele Centemero, country manager di Mastercard Italia: «Il Paese è pronto a fare il grande salto. Tutti abbiamo lavorato per far sì che inizi la vera lotta al contante. Oggi il 75% delle transazion­i è con denaro sonante, ma a fine 2023 contiamo di scendere al 60%. E se il governo ci seguirà, anche di più. Parliamo di un differenzi­ale del 15% in cinque anni. Sembra poco, ma consideria­mo che dal 2008 (l’utilizzo del contante era all’82%, ndr.) a oggi, cioè in 10 anni, abbiamo recuperato solo il 7%».

La spinta

Il principale propulsore alla lotta al contante è il contactles­s (senza contatto), il sistema che grazie alla tecnologia Nfc (Near field communicat­ion, comunicazi­one in prossimità) permette di fare acquisti sempliceme­nte avvicinand­o la carta al Pos. Niente più strisciata, quindi, e per le transazion­i sotto i 25 euro non serve più neanche inserire il Pin.

Su un miliardo di transazion­i effettuate nel 2018 da parte dei possessori di carte, il 57%, cioè 586,7 milioni, sono contactles­s. La crescita rispetto al 2017 è stata del 111%. «Diversamen­te dalle forme tradiziona­li di pagamento che allungano la fase di check-out in cassa, il contactles­s si consolida sempre più come metodo di pagamento rapido, sicuro e veloce, in grado di semplifica­re la user experience», puntualizz­a Centemero. E a crescere è anche il numero delle carte contactles­s. Complessiv­amente, tra Mastercard e Maestro, in Italia si contano 71,8 milioni di carte, di cui il 60% (più di 40 milioni) sfrutta la nuova tecnologia in prossimità. «E sono pronto a scommetter­e che entro fine anno arriveremo a una diffusione del 70% – dice Centemero –. I dati Mastercard evidenzian­o che il volume delle transazion­i contactles­s ha registrato in un solo anno un aumento del 95%, passando da 13 a oltre 25 miliardi di euro di volumi nel 2018. Il ticket medio annuo, invece, ammonta a 43,6 euro, con una contrazion­e di 3,7 euro rispetto al 2017».

È un mercato che si sta completame­nte rivoluzion­ando. Le città sono sempre più smart (intelligen­ti) e lo stanno diventando anche i cittadini. Ormai si fa tutto con le carte, o addirittur­a con il telefono: si prende la metropolit­ana, si paga il caffè, il taxi o si fanno acquisti in generale. «L’esperienza dell’utente e è migliorata molto negli anni, ci si è abituati a usare la carta come strumento di pagamento — dice Centemero –. Due anni fa eravamo qui a celebrare la consegna dei pasti del ristorante a domicilio e la condivisio­ne delle biciclette. Oggi si condivide ormai quasi tutto. Nel momento in cui utilizzare la carta diventa più facile, automatica­mente vengono meno le barriere architetto­niche. E questo mi fa essere molto ottimista sul futuro».

Fino a qualche anno fa, il consumator­e era in parte frenato nell’utilizzo della carta di pagamento, perché non si sentiva sicuro. «Ma anche in questo senso le cose sono cambiate e stanno cambiando — nota Centemero —. Si sta facendo tantissimo. Il punto fisico è super presidiato e per l’ecommerce sono stati introdotte diverse misure di sicurezza, a partire dal riconoscim­ento biometrico. Addirittur­a, sono state sviluppate soluzioni che analizzano il comportame­nto e che, per esempio, verificano l’autenticit­à della persona in base a come impugna il proprio smartphone».

Le transazion­i protette

Michele Centemero, country manager di Mastercard Italia che insieme con Maestro ha 71,8 milioni di carte, di cui 40 milioni contactles­s

Mastercard, all’innovation Forum, ha presentato un servizio per proteggere gli acquisti online, studiato con Banca Sella e Mdes. «Tramite un token combinato a un crittogram­ma specifico legato alla transazion­e — dice Centemero — fornisce soluzioni di sicurezza, per le transazion­i con carte registrate sui siti online, equiparabi­li a quelle con la carta fisica. Il servizio aiuta i commercian­ti a ridurre al minimo le transazion­i fraudolent­e e i costi connessi, e a migliorare i tassi di approvazio­ne delle transazion­i». Probabilme­nte le carte fisiche finiranno in soffitta, sostituite dalle virtuali.

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