Proroga in arrivo, ma non per tutti
Leggo notizie contraddittorie sulla proroga dei versamenti delle imposte sui redditi di quest’anno previsti per il 1° luglio. Potete chiarire la nuova scadenza e a chi si applica?
Lettera firmata — via email Purtroppo, non c’è ancora chiarezza, al momento in cui scriviamo, sul termine per versare le imposte, anche se siamo davvero a pochi giorni dalla scadenza. Riepiloghiamo la situazione. Il termine del 1° luglio per il versamento delle imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali dovrebbe con ogni probabilità essere prorogato, ma solo per i contribuenti titolari di partita Iva e soggetti agli Indicatori sintetici di affidabilità o «Isa» (lo strumento che da quest’anno ha sostituito gli studi di settore), a causa del ritardo nella pubblicazione del software e della novità dello strumento. Il ministro dell’economia ha firmato un provvedimento, non ancora pubblicato, che prevede la proroga al 22 luglio 2019, senza alcuna maggiorazione, del termine per i versamenti delle imposte sui redditi e Irap (saldi 2018 e primo acconto 2019), addizionali e altre imposte per i titolari di partita Iva (persone fisiche, enti, società di persone e di capitali) che hanno realizzato nell’anno precedente ricavi o compensi non superiori a 5.164.569 euro e che svolgono un’attività economica per la quale è stato elaborato il nuovo Isa. Nel frattempo, con un emendamento presentato al decreto legge Crescita è stata proposta, sempre per tali soggetti, una proroga più ampia per il versamento fino al 30 settembre. Lo slittamento dei termini non riguarda però le persone fisiche senza partita Iva, e le società con ricavi e proventi superiori a 5.164.569 euro, che devono versare le imposte connesse alla dichiarazione dei redditi entro il 1° luglio senza maggiorazione, oppure approfittando dei tempi supplementari, entro lunedì 31 luglio con la maggiorazione dello 0,40%.
Con la consulenza di Stefano Poggi Longostrevi