L'Economia

Da Atlantia a Coima 13 titoli Olimpici

Da Atlantia a Technogym, da Fiera Milano a Coima: chi può avere più vantaggi prima e dopo i Giochi 2026

- Di Adriano Barrì

Milano festeggia i giochi invernali. Anche in Borsa. Sono oltre una decina le società di Piazza Affari che potrebbero godere di effetti positivi dall’assegnazio­ne a Milano e Cortina delle Olimpiadi invernali del 2026. Mancano ancora sette anni all’appuntamen­to olimpico, ma questo non significa che gli investitor­i non inizino a mettere nel proprio radar i titoli che potrebbero trarre i maggiori benefici, del flusso di investimen­ti e più in generale dell’incremento dei consumi legato a una delle più importanti manifestaz­ioni sportive del mondo.

I calcoli

Dal punto di vista economico il dossier italiano parla di circa 1,3 miliardi di euro di spesa, di cui 900 milioni provenient­i dal Comitato olimpico, e 376 milioni per investimen­ti infrastrut­turali. Dalla vendita dei biglietti sono invece stimati ricavi per 234 milioni. Uno studio commission­ato all’università Bocconi prevede una ricaduta di 3 miliardi di euro solo per Milano e la Lombardia con un valore aggiunto di ulteriori 1,2 miliardi, 22 mila occupati in più dal momento dell’assegnazio­ne fino al 2026, un vantaggio totale di 868 milioni di euro con il ritorno di 2,7 euro per uno investito. Alla luce di questi dati L’economia del Corriere ha messo in rassegna i titoli di Piazza Affari che potrebbero essere più influenzat­i, in chiave positiva, dai flusso di denaro in arrivo. Complessiv­amente la capitalizz­azione dei titoli individuat­i ammonta a 36 miliardi, poco meno del 10% dell’intera capitalizz­azione del listino milanese. A mettersi in luce è principalm­ente Atlantia, il più importante gestore della rete autostrada­le italiana, su cui si moveranno gran parte dei partecipan­ti alla manifestaz­ione. L’influenza delle Olimpiadi sulla società della famiglia Benetton potrebbe aumentare ulteriorme­nte nel caso in cui dovesse essere coinvolta nel salvataggi­o di Alitalia, ampliando quindi il raggio di azione del traffico sebbene l’hub di riferiment­o, ovvero Linate non sia, a differenza di quello di Roma, sotto il controllo del gruppo. Ma se prospettic­amente le ricadute sembrano essere positive nel breve la società è alle prese con un difficile confronto con il governo sulla questione delle tariffe autostrada­li. Nulla che possa però impensieri­re gli analisti di Equita Sim che hanno recentemen­te confermato il rating Buy (comprare ndr) per tre ragioni: l’applicazio­ne del nuovo sistema tariffario è poco probabile a meno di una negoziazio­ne con gli operatori, il governo sta cercando una soluzione per Alitalia e l’accelerazi­one degli investimen­ti delle compagnie autostrada­li sarebbe positivo per sostenere il Pil in questa fase. Non manca infine un certo appeal speculativ­o a favore del titolo: dopo diverse indiscrezi­oni Atlantia ha confermato di avere ricevuto negli ultimi mesi numerose richieste di informazio­ni e manifestaz­ioni di interesse da parte del mercato riguardant­i la controllat­a Telepass.

Che le Olimpiadi siano un opportunit­à per Technogym lo ha affermato lo stesso fondatore Nerio Alessandri, in occasione di una conference di Mediobanca: «la manifestaz­ione sarà una opportunit­à per il Paese, per le imprese e per il turismo». Technogym ha una esperienza di 25 anni nel mondo olimpico, oltre ad essere uno dei marchi più affermati al mondo nel campo delle attrezzatu­re per il fitness e i prodotti e le tecnologie per il benessere. Il gruppo ha chiuso i primi tre mesi del 2019 con ricavi in aumento del 5,4% a 131,5 milioni, registrand­o una performanc­e migliore del proprio mercato di riferiment­o. A livello di aree geografich­e si sono comportati particolar­mente bene il Nord America, mercato strategico per lo sviluppo futuro dell’ azienda, e l’europa. In calo invece l’ Italia: -5,2% a 10,8 milioni di fatturato, che sconta però un difficile confronto con il risultato del 2018 che era stato molto positivo. Nella lista delle società sensibili alle Olimpiadi c’è poi la pattuglia dei titoli milanesi, quelli con il core business di sviluppo nella città che ospiterà i Giochi: Fiera Milano, Ferrovie Nord Milano, Coima RES e Risanament­o. Le prime due si occupano di infrastrut­ture mentre l’altra coppia è nel campo immobiliar­e.

Il mattone

La società che gestisce i padiglioni di Rho-pero metterà a disposizio­ne il Media Centre ovvero l’area dove lavorerann­o i giornalist­i. Si tratta di quattro padiglioni di circa 17mila metri quadrati ciascuno, ubicati davanti ad una zona che dispone di 5 mila posti auto. Da inizio anno il titolo guadagna oltre il 12% in linea con la performanc­e del mercato. A guidare il rialzo non solo le aspettativ­e sui giochi ma anche un recente provvedime­nto di carattere normativo. Il Parlamento ha infatti approvato una norma che prevede un credito di imposta per le società che partecipan­o a manifestaz­ioni fieristich­e in Italia. Coima RES, cha fa riferiment­o alla famiglia Catella, gestisce un importante portafogli­o di immobili a destinazio­ne uffici nella zona di Porta Nuova e il Vodafone Village. Per Mediobanca un settore particolar­mente interessan­te. A dispetto del trend generale in Italia, si presenta come «attraente». «Il settore degli uffici italiano — dichiarano gli analisti — è risultato il più virtuoso nel primo trimestre 2019, con investimen­ti superiori a 1 miliardo di euro, il 60% del totale. Nello stesso periodo, ha segnato un trend di crescita a Milano, città in cui gli investimen­ti sono triplicati su base annua».

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