Le novità vere e quelle mascherate
Non c’è nulla di più immateriale e tecnologico dell’attività bancaria e finanziaria. Ciò nonostante, ogni qualvolta si parli di banca, questo sembra essere un concetto del passato di fronte al nuovo del fintech che avanza. Il tema è in realtà ben più ampio, occorre chiarire cosa sia il «nuovo» e distinguere soprattutto quali fattori siano portatori di novità sane e quali rappresentino un pericolo serio. Il primo punto essenziale del ragionamento è che la domanda della clientela è definitivamente cambiata. La fruibilità digitale dei prodotti rappresenta
un paradigma che impone anche alle banche di essere digitali, agili e semplici. La rete di sportelli pesa come un fardello lento da smaltire e, paradossalmente, le banche che non hanno in dote questa eredità possono incidere con successo. Il secondo è la disponibilità enorme di dati del sistema finanziario. Qui la capacità innovativa delle fintech gioca un ruolo determinante nel produrre innovazione con nuovi metodi di pagamento, piuttosto che di trading o di peer-topeer lending. Ma per avere successo queste iniziative hanno bisogno della scala e della rete di clienti che solo la banca può portare. Non a caso, molte banche finanziano queste iniziative per poi integrarle nel loro sistema di business. Il terzo è la fiducia. Ogni volta che occorre sviluppare una transazione complessa, che riguardi una scelta importante, il fattore umano rimane essenziale per guidare nel tempo il cliente.
Agilità, uso dei dati, specializzazione e risorse umane sono i codici del successo. Chi ne uscirà vincente? Probabilmente grandi banche globali, player che non sono banca ma sono altrettanto globali e capaci di usare dati e transazioni (da Google ad Amazon) e player agili che sfruttano spazi precisi di mercato o che producono advisory e fiducia. Perderà chi non si riconosce in questo identikit. Ma attenzione ai rischi, mascherati da tecnologia e novità. Crypto valute e valute alternative, come sembra apparire Libra di Facebook, confondono e sfruttano l’utilizzo dell’innovazione lasciando spazio a concetti meno sani e distruttivi: agire al di fuori delle regole, sfuggire alla tassazione, accettare (il bitcoin) che attività illecite convivano tranquillamente con attività lecite. Buonsenso quindi nel volere il «nuovo»: battere moneta più che un balzo in avanti ha invece il fascino di un’iniziativa medioevale.