La cavigliera flessibile si stampa in 3D
Apparecchi acustici, corone dentarie e protesi degli arti possono già essere progettati sui pazienti grazie alla stampa 3D. Sono elementi per parti rigide del corpo. Ora al Mit hanno pensato alle parti morbide e realizzato, con una normale stampante 3D, materiali reticolari flessibili per imitare e supportare tessuti come muscoli e tendini. Sotto forma di bendaggi personalizzati, o dispositivi impiantabili. Si tratta di una specie di rete, ispirata alla struttura molecolare del collagene. Il risultato della stampa è un tessuto resistente, ma elastico e pieghevole. Il grado di flessibilità è configurabile dove richiesto. Come dimostrazione, il
team ha stampato una cavigliera, progettata perché il giunto non pieghi mai verso l’interno, ma sia libero di muoversi in altre direzioni. Come una ginocchiera e un guanto. Per i ricercatori lo stesso materiale può essere stampato e impiantato anche come rete chirurgica per le ernie o stent coronarici.
Generatore low cost
Riduce i consumi e abbatte le emissioni il dispositivo inventato alla Swansea University, nel Galles. Economico e pronto per la produzione in massa, converte il calore in energia elettrica. Il composto, di stagno e selenio, richiederebbe costi alti per essere prodotto con metodi tradizionali. Riducendolo a «inchiostro» per stampanti, e sviluppando una tecnica 3D, i ricercatori hanno realizzato un piccolo generatore termoelettrico, la cui efficienza nei test è superiore del 50% ad altri dispositivi stampati. La tecnica sviluppata è inoltre molto economica, perché consente una produzione rapida, facile e in grandi quantità. Un beneficio per le industrie dove la produzione è ad alta temperatura, come le acciaierie. Si ricicla il calore, trasformandolo in energia per produrre.