Il caso Daphne porta il governo di Malta sotto la pressione dell’europa
Ivertici dell’apparato economico e istituzionale di Malta sono finiti nel mirino del Consiglio d’europa di Strasburgo nell’ambito della discussa indagine delle autorità maltesi sull’assassinio della giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia. In un duro rapporto, che solleva seri dubbi sul rispetto dello Stato di diritto nell’isola mediterranea con regime da paradiso fiscale, l’istituzione europea impegnata nella difesa dei diritti fondamentali dei cittadini mette sotto pressione il governo del premier Joseph Muscat. Nel testo, che contiene una lunga lista di contestazioni, spicca perfino «la mancanza della polizia di interrogare il ministro dell’economia Chris Cardona sull’ipotesi
di contatti con i sospetti», cioè con gli inquisiti come presunti esecutori dell’omicidio con una bomba nell’auto di Caruana Galizia, che era la giornalista più impegnata nel denunciare la corruzione e il riciclaggio di denaro sporco a Malta. Citati dal Consiglio d’europa sono anche il ministro dell’energia Konrad Mizzi, Keith Schembri, stretto collaboratore del premier, e addirittura l’organismo locale anti-riciclaggio (per violazioni individuate dall’autorità bancaria europea). Viene poi evidenziata una «protesta del direttore dell’organismo europeo Europol sulla collaborazione con la polizia maltese sul caso» della giornalista assassinata.
Su questa base il Consiglio d’europa «chiede a Malta di attuare entro tre mesi una inchiesta pubblica indipendente per assicurare il rispetto della Convenzione europea sui diritti umani». Muscat, che ha escluso coinvolgimenti del suo governo nel caso Daphne, ha dichiarato di voler «collaborare» con l’organismo di Strasburgo, di non volere entrare in «rotta di collisione con istituzioni europee», ma di dovere prima verificare con esperti il rischio di «pregiudicare il procedimento penale in corso» con altre attività investigative.
La famiglia di Caruana Galizia ha invece considerato l’inchiesta pubblica indipendente utile a individuare, oltre ai responsabili, gli eventuali mandanti. Nelle istituzioni comunitarie di Bruxelles tutta la vicenda viene seguita con attenzione. Anche perché Malta è già sotto la pressione dell’ue per la controversa vendita di passaporti a ricchi extracomunitari sospetti, che poi possono liberamente circolare e fare affari negli altri 27 Stati membri.
Serve una inchiesta indipendente sulla morte per assassinio della reporter investigativa