N26 all’attacco: «Mezzo milione di clienti in Italia»
Ha toccato i 450 mila clienti in Italia e conta di arrivare al mezzo milione entro la fine dell’estate N26, la banca diretta e «mobile» tedesca che sta sfidando il sistema tradizionale. Lo dichiara Andrea Isola, ex Bain, general manager per l’italia da gennaio dell’istituto fondato nel gennaio 2017 da Valentin Stalf e Maximilian Tayenthal con un obiettivo: fare banca dallo smartphone.
«Dopo due anni di piena operatività l’italia conta circa un sesto degli oltre 3,5 milioni di clienti raggiunti dal gruppo in Europa — dice Isola—. Con Germania, Francia, Uk e Spagna è un mercato centrale per N26. Abbiamo avviato il processo
per l’iban italiano, contiamo di averlo entro settembre». Utile per agganciare altri clienti perché faciliterebbe, per esempio, l’accredito dello stipendio. E, magari, per aprire allo scoperto di conto, oggi possibile in Francia e in Germania. Con 1.300 dipendenti dichiarati in Europa e sedi a Berlino, Vienna, Barcellona «dove c’è un hub per lo sviluppo dei prodotti», N26 è valutata 2,7 miliardi e fa capo ad Allianz, testa della cordata degli investitori che fra il 2018 e quest’anno vi hanno iniettato mezzo miliardo, e ad azionisti come il fondo sovrano Gic di Singapore, Tencent, il miliardario cinese Li Ka-shing, grande socio di Wind Tre. Ma non è ancora registrata dalla Banca d’italia come filiale di un istituto di credito estero, lavora su licenza. È perlopiù una banca d’appoggio. «Con l’iban italiano ci aspettiamo di diventare la banca di riferimento per i nostri clienti».
Perciò è in corso l’ampliamento dell’organico, oggi limitato in Italia a meno di dieci persone. «Stiamo costruendo la squadra per l’italia che sarà divisa tra Milano e Berlino, a regime saremo circa in 150», dice Isola che il 19 giugno ha ritirato il premio Forbes Fintechage per il mobile banking assegnato a N26. È slittato poi, ma resta in programma lo sbarco negli Usa. «Sarà a brevissimo — annuncia Isola —. Diventeremo una banca globale». E poi: «Non vogliamo essere a costo zero, ma a costo trasparente». Difatti oltre al conto senza spese c’è il conto Black a 120 euro l’anno, con servizi legati alla carta di credito come l’assicurazione sui viaggi. Come una banca tradizionale, appunto. Perché i clienti di N26 sono i giovani, ma non solo. «Il 40% ha più di 35-40 anni», dice Isola. La differenza sta nell’approccio, che è quello di superare i canali tradizionali. Per esempio, l’atm, con il prelievo di contante alle casse del supermercato, possibile dopo il recente accordo con Pam. «Il 70% dei Millennial preferisce andare dal dentista che in una filiale — dice Isola —. Perciò estenderemo l’intesa ad altri partner del retail, come le librerie». Il prelievo al supermarket è la tendenza anche di altre banche, come Widiba di Mps che l’ha annunciato il 25 giugno.