Il piano Made in Italy traina le Pmi
Impatto positivo sul sistema fieristico del piano straordinario a sostegno del made in Italy, varato dal governo nel 2015 e prorogato ad oggi al 2020. Lo mette in evidenza Cfi, Comitato fiere industria, l’associazione degli organizzatori di fiere dedicate ai settori industriali parte di Confindustria.
Dall’avvio del programma le manifestazioni organizzate dagli associati, segnala l’osservatorio Cfi, la cui analisi si basa sul confronto tra i dati delle singole manifestazioni con quelli delle loro corrispondenti precedenti edizioni svoltesi con cadenza temporale differente (tra annuali, biennali e triennali), hanno visto infatti aumentare costantemente il numero di visitatori professionali esteri e di espositori italiani. I primi sono stati 551.013 nel 2016 per 56 eventi in calendario, in
aumento del 4,7%, il numero è salito a 862.421 nel 2017 per 59 eventi (+6,4%) per arrivare a più di 1,05 milioni nel 2018 per 61 manifestazioni, con un balzo in questo caso del 21,8%. Per quanto riguarda le aziende italiane, in grande prevalenza pmi, la loro presenza alle fiere organizzate da Cfi è aumentata del 6,48% nel 2016, del 6,2% nel 2017 ed è rimasta pressoché stabile lo scorso anno (+0,5%). Il trend è proseguito oltretutto nel primo trimestre del 2019 con i visitatori stranieri in aumento del 4,4% e gli espositori nazionali dell’1,3%. Il mercato fieristico diventa dunque di anno in anno, sottolinea Cfi nel suo rapporto, un palcoscenico internazionale sempre più strategico per le piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto dell’imprenditoria italiana.
Nel 2018, conclude l’osservatorio Cfi, il sistema fieristico ha registrato a livello generale un trend di sostanziale tenuta per quanto riguarda gli espositori (+1,9% con le aziende estere in aumento del 4,7%) e gli spazi espositivi occupati. Mentre per quanto riguarda i visitatori, oltre al boom di quelli esteri, anche gli italiani sono aumentati di circa il 9%.