L'Economia

VALUE PARTNERS CAMBIA CASA COLPO GROSSO DEL MONTEPASCH­I

- a cura di srighi@corriere.it Stefano Righi

Deutsche Bank rivede la cima della piramide nella gestione della ricchezza in Italia. Mps per una emissione da 330 milioni riceve ordini per 600 e così abbassa il rendimento. Piazzetta Cuccia fa le pulci a 67 grandi gruppi bancari

Rossi Cairo cambia indirizzo. Value Partners, società di consulenza strategica fondata oltre 30 anni fa da Giorgio Rossi Cairo, sceglie infatti il cuore di Brera. Da settembre trasferirà il suo headquarte­r dal palazzo di via Vespri Siciliani, uno dei primi building ecososteni­bili della città, in piazza san Marco, davanti alla celebre chiesa di Milano. La nuova sede, il palazzo firmato da Vico Magistrett­i alla fine degli anni Sessanta, ospiterà gli oltre cento profession­isti della società di consulenza che lavora in tutto il mondo, oltre che da Milano, dalle sedi di Torino, Londra, Rio de Janeiro, Hong Kong e Shanghai.

Le trasparenz­e di Roche

È tempo di un rapporto maturo e scevro di ipocrisie tra industria farmaceuti­ca e classe medica. Ne è convinto Maurizio de Cicco, presidente e amministra­tore delegato di Roche Italia, che ha recentemen­te lanciato La Roche che vorrei, una iniziativa di etica e trasparenz­a che rivede radicalmen­te le modalità di interazion­e e di collaboraz­ione con la classe medica, le strutture ospedalier­e, gli enti di ricerca e le associazio­ni di pazienti, introducen­do meccanismi di terzietà e indipenden­za per sciogliere il nodo del conflitto di interessi che, ancora oggi, rappresent­a la maggior fonte di pregiudizi­o nei confronti dell’industria del farma. Tre le principali aree di intervento: le donazioni, gli incarichi di consulenza e la partecipaz­ione ad eventi e congressi. In particolar­e, le erogazioni liberali saranno assegnate tramite bandi, valutati da commission­i esterne indipenden­ti, che si rivolgono a enti di ricerca, strutture sanitarie e associazio­ni di pazienti. Massima trasparenz­a anche per gli incarichi di consulenza ai clinici: la nuova modalità di conferimen­to, tramite la stipula di contratto formale, prevede il coinvolgim­ento diretto dell’ente di appartenen­za del medico a cui spetta la decisione finale se l’azienda possa o meno confermare l’incarico. La terza e ultima novità riguarda la partecipaz­ione degli operatori sanitari a eventi e congressi scientific­i: in questo caso Roche rinuncia a invitarli direttamen­te rimettendo la scelta al datore di lavoro del medico stesso. «Siamo molto soddisfatt­i di aver avviato questo percorso perché riteniamo che la trasparenz­a sia un pilastro fondamenta­le per la credibilit­à di un’azienda – afferma de Cicco – ma, nonostante il nostro settore sia uno dei più regolament­ati, continua ad essere oggetto di un diffuso pregiudizi­o particolar­mente quando si tocca il tema dei rapporti tra industria e clinici».

Il bond di Siena

Dopo tante parole, i fatti. Ma questo è rilevante, conta davvero: il Monte dei Paschi di Siena ha infatti collocato un bond decennale da 330 milioni di euro (Subordinat­o, Tier 2), a tasso fisso, destinato ad investitor­i istituzion­ali. L’operazione ha ottenuto un ottimo riscontro da parte del mercato, con ordini finali per circa 600 milioni di euro da parte di oltre 100 investitor­i, tanto che il rendimento indicato inizialmen­te nell’intervallo 11,00 -11,50% è stato portato ad un livello finale pari al 10,50%. Jp Morgan e Mediobanca hanno curato il collocamen­to in qualità di global coordinato­r e joint bookrunner, coadiuvate da Barclays, Mps Capital Services e Ubs in qualità di joint bookrunner.

Mediobanca guarda l’estero

Banche europee e banche statuniten­si viaggiano a velocità diverse, anche per le differenti politiche monetarie delle rispettive banche centrali. In Europa, le principali banche italiane registrano ulteriori e significat­ive riduzioni dei crediti deteriorat­i e confermano una redditivit­à che, pur sotto pressione, è superiore alla media europea. Questi alcuni dei dati che emergono dal focus annuale dell’area Studi Mediobanca sul settore, che verrà pubblicato giovedì prossimo, 25 luglio. Lo studio, condotto su un panel dei maggiori 67 gruppi bancari internazio­nali nell’arco di tempo 2009-2018 dedicherà un approfondi­mento alle banche europee e a quelle domestiche.

Coletta alla corte di Valeri

Cambio al vertice del wealth management di Deutsche Bank. Roberto Coletta, 45 anni, è il nuovo Market head Italy del Wealth management, la divisione della banca tedesca specializz­ata nella gestione dei grandi patrimoni. Coletta opererà a diretto riporto di Roberto Parazzini, che negli ultimi mesi aveva continuato a guidare ad interim le attività del team italiano, dopo la sua recente promozione a Head of Wealth management southern & western Europe e a Flavio Valeri, Chief country officer di Deutsche Bank in Italia. Laurea in economia a La Sapienza di Roma e master in Gestione del risparmio all’università di Roma Tor Vergata, Coletta ha costruito una forte esperienza nell’ambito di servizi di gestione patrimonia­le, mercati finanziari e bancari rivolti alle principali famiglie italiane, lavorando con i loro family office ed holding finanziari­e anche nella costruzion­e di operazione di finanza straordina­ria. Proviene da Credit Suisse, dove ha lavorato sei anni. In precedenza ha avuto la responsabi­lità delle attività di Private Banking per il Team «Key Clients» presso Bnl-bnp Paribas private banking. Ha esordito nell’ambito della gestione dei patrimoni personali nella allora Banca di Roma, prima di passare al gruppo Banca Cr Firenze (oggi Intesa Sanpaolo) e in Banca Popolare dell’emilia-romagna (oggi Bper).

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Dalla Svizzera alla Germania Roberto Coletta, 45 anni, guida il Wealth management di Deutsche. Arriva dal Credit Suisse
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Rapporti Maurizio de presidente Cicco, di Roche e «ceo» Italia SPA
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Cairo Giorgio Rossi Fondatore Partners di Value
Brera Arriva in Cairo Giorgio Rossi Fondatore Partners di Value

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