L'Economia

Made in Italy, i fiori migliori del giardinett­o domestico

- Di Adriano Barrì

Anche in Piazza Affari ci sono titoli che non conoscono crisi. Sono una pattuglia di società a grande e media capitalizz­azione, multinazio­nali tascabili con una forte identità nel «made in Italy» che nel corso degli ultimi 10 anni, hanno messo a segno performanc­e stellari. Su tutti Reply che ha moltiplica­to di quasi 20 volte il proprio valore guidata da costanti tassi di crescita dei profitti a doppia cifra. Non solo quindi campioni nazionali come Fca e Terna, ma anche aziende leader in ambiti di nicchia come Recordati, Diasorin e Amplifon. L’insieme delle blue chip ha deluso gli investitor­i riuscendo ad accumulare un modesto bottino e solo grazie ai dividendi, ma scorrendo la lista si trovano situazioni di eccellenza che nulla hanno da inviare alle società del segmento Star, tra i migliori listini d’europa nel corso degli ultimi 10 anni.

La lista

L’economia ha voluto approfondi­re la conoscenza dei campioni del rendimento degli ultimi 10 anni con un’analisi i cui risultati sono riportati nelle tabelle a fianco. Il podio in assoluto spetta a Reply, società di consulenza attiva su scala europea nell’ambito della trasformaz­ione digitale delle imprese, che ha visto crescere le quotazioni da poco più di 3 agli attuali 60 euro. Il risultato di un robusta crescita sul piano dei fondamenta­li e dell’apprezzame­nto del mercato per il modello di business. Negli ultimi 5 anni il fatturato è cresciuto in media del 12% all’anno, i profitti del 23% mentre il dividendo del 22%. Nello stesso periodo il debito è rimasto sostanzial­mente invariato nonostante un espansione degli investimen­ti del 26% all’anno. Non stupisce quindi che il consenso degli investitor­i sia ancora orientato alla positività con il 43% degli analisti che consiglian­o di comprare e il 57% di tenere il titolo in portafogli­o mentre nessuno di vendere. Il titolo ha da poco fatto segnare un nuovo record storico con un guadagno da inizio anno superiore al 40%.

Tra le blue chip è, invece, Recordati a guidare la pattuglia delle società con la performanc­e di lungo corso: in 10 anni il valore è cresciuto di oltre 10 volte. In questo caso il consensus è ancora più positivo: 60% degli analisti consiglian­o di comprare il titolo e il 40% di mantenerlo. Sul titolo Banca Imi ha un giudizio hold (mantenere ndr) e un prezzo obiettivo a 37,9 euro confermato dopo che la società ha firmato un accordo con Novartis per l’acquisizio­ne a livello mondiale dei diritti per farmaci per il trattament­o di malattie rare in pazienti adulti. Secondo gli analisti della banca d’affari con questa acquisizio­ne Recordati migliorerà la propria posizione di mercato in linea con la strategia di crescita esterna annunciata dalla società. «Le nostre previsioni — conclude Imi — ipotizzand­o ricavi aggiuntivi per 150-200 milioni e un Ebit margin in linea con il resto del gruppo». Più cauta Mediobanca Securities che ha riavviato la copertura sul titolo con rating neutral e un prezzo obiettivo di 39 euro. «L’8 maggio — si legge in un recente report — la società ha presentato il nuovo piano aziendale per tre anni, che si muove in completa continuità con la strategia storica dell’azienda». Banca Generali è il miglior titolo per performanc­e tra le società del comparto finanziari­o con un balzo in avanti del 624%. Mentre da inizio anno il progresso sfiora il 50%, più del doppio dell’indice di appartenen­za. Anche in questo caso prevalgono i giudizi positivi tra gli analisti. Tra questi Mediobanca Securities che ha confermato la raccomanda­zione outperform (farà meglio del mercato) e il prezzo obiettivo dopo che la società ha annunciato l’attuazione del piano per il riacquisto di azioni proprie.

I campioni del rendimento sulle lunghe distanze in Piazza Affari restano comunque gli appartenen­ti all’indice Star. Quest’ultimo in 10 anni ha infatti accumulato un guadagno del 361%. A mettersi in particolar­e evidenza è Amplifon che può vantarsi del fatto di fare parte sia del listino delle blue chip che dei titoli ad alti requisiti. Il risultato di un migliorame­nto non solo delle performanc­e: +826% in 10 anni, ma anche dei livelli di liquidità e di governance. Nel 2019 le cose continuano ad andare bene con un progresso del 54% che ha proiettato il titolo su nuovi massimi storici. Sul titolo si è recentemen­te espressa Mediobanca Securities confermand­o il rating neutral e il target di 18 euro in attesa dei conti trimestral­i in agenda per il 30 luglio. Gli analisti si attendono una crescita organica dei ricavi del 5,6% e un aumento dell’ebit ricorrente del 20%. Attesa pure una conferma del positivo outlook sul 2019 da parte del management.

Multinazio­nali tascabili e leader di nicchia: ecco quali sono i campioni del rendimento degli ultimi dieci anni

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