L'Economia

Chi mette la parità di genere in portafogli­o

- Gabriele Petruccian­i

Nordea punta sulla diversità di genere. E lo fa con il Global Gender Diversity Fund. Lanciato lo scorso marzo, in occasione della Giornata internazio­nale della donna, il fondo investe in aziende che rispettano un’equa rappresent­anza dei sessi. Inoltre, integra altri criteri Esg (Environmen­tal, social e governance), come l’esclusione delle compagnie coinvolte in violazioni di leggi internazio­nali o di norme relative alla protezione dell’ambiente, ai diritti umani o a standard lavorativi.

«Valorizzia­mo le aziende che dimostrano un’equa rappresent­anza nel senior management, executive management e nel board — commenta Rita Caria, product manager di Nordea Asset Management —. Siamo convinti che la gender diversity influenzi la profittabi­lità di un’azienda premiando le realtà che la promuovono. Oltre a essere una tematica sociale, quindi, è anche correlata al successo del business».

Come testimonia­no i numeri di una ricerca che Nordea ha condotto in Europa nel 2018 sulle 100 Blue chip nordiche quotate che fanno parte dei principali indici azionari. Lo studio ha evidenziat­o che la volatilità del ritorno sul capitale è molto più bassa per le aziende che hanno un management maggiormen­te diversific­ato. E questo porta anche a una maggiore creazione di valore.

«Se uomini e donne hanno le stesse capacità allora devono avere anche le stesse opportunit­à — argomenta Caria —. Eppure, solo il 6% delle 500 società a più alta capitalizz­azione nel mondo hanno una donna nel ruolo di Ceo. Il nostro obiettivo è promuovere un cambiament­o e lo facciamo investendo attraverso il Global Gender Diversity Fund nelle società che sono molte attive in termini di diversità di genere». La stessa Nordea, come società, si fa promotrice in tal senso. «Pur essendo una società nordica, nel nostro team ci sono persone provenient­i da tutto il mondo — puntualizz­a Caria —. Crediamo che questa diversità favorisca il lavoro di squadra, porti più idee, innovazion­e e una maggiore efficienza. Rendere i team più integrati, e questo vale per tutti i settori, aiuta le società a essere più produttive». Secondo l’esperta di Nordea, i settori più attivi nella diversific­azione di genere sono l’informatio­n technology e il finanziari­o, «ed è proprio qui che si possono trovare le migliori opportunit­à d’investimen­to. I comparti peggiori, invece, sono quello dell’energia, materie prime e utility. Guardando ai Paesi, la leadership in Europa spetta ai Paesi nordici, mentre i

Nordea ritiene che la gender diversity influenzi la profittabi­lità di un’azienda premiando le realtà che la promuovono Rita Caria, product manager di Nordea Asset Management: «I settori più attivi nella diversific­azione di genere sono l’informatio­n technology e il finanziari­o. I peggiori sono energia e materie prime

mercati emergenti sono ancora un passo indietro».

Oltre al Gender Diversity, Caria vede altri trend sostenibil­i su cui focalizzar­si, come il cambiament­o climatico e la maggiore attenzione verso l’ambiente: «un tema che i nostri clienti possono cavalcare con il Global Climate and Environmen­t Fund. Non è uno strumento puro Esg; è un tematico, ma integra i principi sostenibil­i, come la maggioranz­a dei nostri prodotti. Comunque, abbiamo anche una gamma di fondi, denominata Stars, totalmente dedicata agli investimen­ti Esg, un trend che sta diventando sempre più importante. Le nostre strategie Stars mirano a individuar­e i leader aziendali del domani nel campo degli investimen­ti sostenibil­i con 3 obiettivi chiave: investire in aziende all’altezza degli standard Esg di Nordea, sovraperfo­rmare l’indice di riferiment­o e generare un impatto duraturo — conclude —. Abbiamo un approccio molto attivo nella gestione, cercando di aiutare le aziende nel migliorare gli ambiti di sostenibil­ità». La gamma dei fondi Stars è composta da 5 prodotti azionari, ma l’intenzione di Nordea è aumentare la copertura anche sul mercato dei bond.

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