Alla Lumsa il primo corso per scienziati dei dati
L’ateneo in vetta alla classifica del Censis
La classifica Censis premia la Lumsa. L’università romana è prima in Italia tra gli atenei non statali di media grandezza e prima in assoluto tra gli atenei non statali nel Lazio e in Sicilia, dove l’ateneo ha le proprie sedi. E’ quanto emerge dal report annuale del Centro studi investimenti sociali (Censis). E’ la prima volta che l’università si piazza in vetta alla classifica. «Un importante traguardo che ci stimola a migliorare sempre — racconta il rettore Francesco Bonini —. Il prossimo anno lanceremo un nuovo corso di laurea professionalizzante, primo in Italia, in Tecniche informatiche per la gestione dei dati destinato a persone
che saranno capaci di operare subito dopo la laurea nel mondo della data science, ricoprendo posizioni lavorative inerenti l’acquisizione, la gestione e l’analisi dei big data». La laurea professionalizzante è un corso triennale della Lumsa a numero chiuso con 50 studenti che prevede, nell’arco del terzo anno, uno stage in azienda, aggiunge il docente.
La storia
L’università romana, nata 80 anni fa su iniziativa della Santa Sede, è stata premiata dal Censis nella categoria Comunicazione e servizi digitali, raggiungendo il valore massimo di 110. Il Censis premia poi le strutture (con un punteggio di 96), le borse di studio e l’internazionalizzazione (88) e i servizi (68). Il punteggio elevato riconosce all’ateneo di aver intuito le potenzialità dei social media, intesi come strumenti di informazione ma soprattutto di dialogo con la comunità accademica, e di aver poi puntato sull’aggiornamento tecnologico del portale dell’università, costantemente aggiornato, così come sulle varie piattaforme digitali collegate, come ad esempio quelle dedicata ai master.
«Lavoriamo molto sulle competenze trasversali — continua il rettore della Lumsa —. Abbiamo 19 corsi di laurea nelle scienze sociali e umane. Vogliamo puntare sulle abilità trasversali e multidisciplinari che permettono di lavorare in modo creativo. L’università deve fornire sapere creativo e capacità di innovazione. Ad ottobre festeggiamo 80 anni, il 14 novembre avremo un’udienza dal papa ed a marzo andremo dal Presidente della Repubblica». E i progetti non sono finiti. In cantiere ci sono piani per coltivare in modo imprenditoriale diversi aspetti della cultura. «Lanceremo un incubatore di idee, non legato al mondo delle startup che già esiste, ma ispirato a valorizzare le buone azioni su temi ambientali, la sostenibilità, l’educazione, la formazione e l’umanesimo. Il tutto con un respiro internazionale», conclude il rettore.