QUELLO STUDIO È UN’IMPRESA QUANTO COSTA COMPRARLO
Rilevare uno studio legale a Milano costa più che nel resto d’italia, Roma compresa. Ma quanto vale uno studio di avvocati e o di commercialisti? Esistono parametri oggettivi come accade per esempio con gli immobili? Negli Usa accade da circa un decennio, ma anche in Italia da qualche anno operano società come MPO & partners specializzate in fusioni e acquisizioni. «Da circa tre anni il mercato delle acquisizioni degli studi professionali è esploso — spiega Alessandro Siess, socio fondatore di MPO —. Le operazioni si sono triplicate perché il mercato richiede player più grandi e meglio specializzati. Abbiamo creato così un algoritmo per la valutazione di studi di avvocati, commercialisti e dentisti. Il calcolo del valore rappresenta il prerequisito per un trattativa che vada a buon fine. Abbiamo individuato tre variabili fondamentali che spiegano i prezzi di chiusura delle operazioni di M&A: gli studi localizzati in città con meno di 50 mila abitanti ottengono prezzi di cessione inferiori di circa il 10-15% rispetto a studi similari localizzati però in più grandi centri urbani. Poi c’è il calcolo della redditività: si parte dal fatturato dello studio che, però, va considerato valutando alcuni fattori: dalla clientela abituale vanno esclusi i parenti del professionista che vende, le operazioni straordinarie, i clienti con ritardi di pagamenti superiori a sei mesi e quelli con procedure fallimentari in corso. E naturalmente a parità di tutte le altre variabili, gli studi con una maggiore redditività ottengono prezzi di cessione superiori».
I parametri
C’è poi da tenere conto del contesto: a Milano il costo degli studi professionali è di per sé più alto che nel resto d’italia considerato il giro d’affari più alto del capoluogo lombardo. «Abbiamo varato dei multipli di fatturato — spiega Corrado Mandirola, amministratore delegato MPO & Partners —. Per esempio se uno studio a Milano ha un fatturato di 100 mila euro, il suo valore di mercato è di almeno 151 mila euro. Poi, a una maggiore dilazione nel pagamento del prezzo corrispondono maggiori valori di cessione. L’età media dei professionisti che vendono lo studio è intorno ai 62 anni . Nell’ultimo triennio però aumentano le acquisizioni e le fusioni motivate per ampliare il parco clienti o per rafforzarsi sul mercato».
Una tendenza che nel giro di qualche anno potrebbe cambiare lo scenario degli studi professionali italiani.
Il mercato
«In Italia esiste un’enorme frammentazione del mercato legale — ricorda Stefano Simontacchi, presidente di Bonellierede —. In un mercato maturo come il nostro bisogna fare grandi investimenti tecnologici e presidiare nicchie ad alto valore aggiunto e innovative. Oggi gli studi legali devono essere gestiti in modo manageriale e pianificare strategie con criteri economico-aziendali. Per crescere devi acquisire strutture in linea con il tuo posizionamento e attrarre i migliori talenti che possano completare o arricchire la tua offerta. La dimensione della firm e le sue specificità ne cambiano il peso, ecco perché è in corso un simile movimento di fusioni e acquisizioni di studi professionali in tutto il mondo: negli Usa il 2018 e il 2019 sono stati gli anni che hanno fatto segnare il record di aggregazioni. nel Regno Unito si assiste da qualche anno a quotazioni in Borsa e a ingressi di capitali, fondi e private equity, negli studi. Il cambiamento è già in atto e gli effetti saranno presto più evidenti».
La trasformazione però deve tener conto anche dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale e dei software già adesso in grado di svolgere mansioni che in passato erano affidate a competenze umane. «La digitalizzazione chiede investimenti importanti — avverte Filippo Modulo, managing partner di Chiomenti —. Le società di consulenza multinazionali sono in grado di sostenere questi costi e, non a caso, stanno rafforzando e ingrandendo i loro studi legali. Nel prossimo futuro lo scenario potrebbe essere quello di un mercato dominato da grandi società di consulenza che lasceranno spazio solo a piccole boutique super specializzate e poi a studi come il nostro che devono puntare alle eccellenze e ai migliori talenti in circolazione. Questo per creare il gap con chi massificherà i servizi legali. Naturalmente per garantire una corretta evoluzione del mercato, bisognerà ridefinire le regole: per esempio i confini del conflitto d’interessi per i soggetti in grado di fornire allo stesso tempo consulenza strategica e tutela legale».
I conti di MPO per avvocati, commercialisti e dentisti Simontacchi: servono grandi investimenti