MUSTIER RICHIAMA 260 INVESTITORI ADOBE PROMUOVE LA FIRMA DIGITALE
L’equity conference di primavera organizzata da Unicredit va sul web domani e dopo: 34 società italiane presenti, boom dei collegamenti esteri. Covid-19? Ci costerà come il Pil dell’intero Veneto. Prove gratuite per digitalizzare l’azienda
L’emergenza Covid-19 non ha intaccato l’interesse degli investitori internazionali per gli asset italiani. Tanto che, nel riconfigurare la propria equity conference di primavera, Unicredit ha dovuto allestire una piattaforma tecnologica molto sofisticata per soddisfare quante più richieste possibili di incontro con società italiane quotate al mercato principale di piazza Affari. La kermesse, organizzata annualmente a Milano dal settore Corporate & Investment banking della banca guidata da Jean Pierre Mustier con la collaborazione di Keplér Cheuvreux, è stata ribattezzata per l’occasione Italian Equity Digital Summit 2020 e si svolgerà quest’anno in modalità completamente digitale nelle giornate di domani e dopodomani, martedì 19 e mercoledì 20 maggio. Sono 34 le società quotate italiane di ogni settore produttivo, dalle utility all’energia, dai beni di consumo a quelli industriali, dalle costruzioni alla tecnologia e telecomunicazioni, avranno modo di confrontarsi con la comunità finanziaria internazionale attraverso incontri oneto-one o con gruppi di investitori in «stanze virtuali» che saranno ancora più frequentate di quelle delle Unicredit Towers, che tradizionalmente ospitavano la conference. Sono infatti oltre 260 gli investitori che parteciperanno all’italian Equity Digital Summit 2020, un numero superiore del 50 per cento rispetto allo scorso anno. E la quota di soggetti internazionali è cresciuta fino oltre il 75 per cento, a testimonianza del fatto che le eccellenze italiane presenti sul listino sono più che mai nel radar degli investitori.
Le previsioni di Mediobanca
L’economia italiana nel 2020 rischia una perdita corrispondente al Pil del Veneto. È quanto emerge dall’analisi dell’area studi Mediobanca sulla base delle stime degli ultimi mesi e che, dopo un primo focus sulle multinazionali industriali globali, si concentrerà sui risultati delle società industriali e di servizi incluse nell’indice Ftse Mib. Giovedì 21 maggio verrà infatti pubblicato un approfondimento sui risultati del primo trimestre 2020 di 25 società italiane quotate, di cui 16 manifatturiere, 7 energetiche e 2 di servizi. Una nuova fotografia che racconterà gli impatti sostanziali del Covid-19 sulle principali aziende produttive del nostro Paese, sia a controllo pubblico che privato, e che aiuterà a delinearne gli impatti per i mesi a venire.
Intesi ci mette la firma
Tra i tanti effetti negativi della pandemia da coronavirus emergono rari spunti positivi. Il più interessante riguarda la spinta alla digitalizzazione del Paese, da sempre frenata dall’italica pigrizia e dalle rendite di posizione che ne vengono intaccate. Un passo importante in questa direzione, nello specifico della firma digitale, viene dall’accordo sottoscritto da Intesi group, che aderisce all’adobe Sign Partner Program, diventando il primo reseller enterprise italiano e il secondo in Europa, di Adobe Sign. La partnership renderà l’esperienza di gestione digitale dei documenti snella ed efficace, per tutte le realtà aziendali. Con Adobe Sign, le procedure di assunzione, la firma di documenti amministrativi, la sottoscrizione di contratti e tutti i processi approvativi, sia interni che esterni all’azienda, possono essere gestiti in modo veloce, affidabile e con un utilizzo intuitivo, sia su pc che in mobilità. Gli effetti? Da provare direttamente con la licenza trial gratuita della durata di 90 giorni per tutte le aziende che la richiederanno entro il 31 maggio 2020.
La svolta di Tikehau
Tikehau Capital, società d’investimento e alternative asset management, dopo essersi focalizzata inizialmente su operazioni di private debt, negli ultimi anni ha accelerato nel settore del private equity. Sotto la guida di Roberto Quagliuolo, nel 2019 Tikehau Capital è entrato nel capitale di Dovevivo (proptech) e Assiteca (maggiore broker assicurativo italiano B2B), dopo aver già preso partecipazioni di minoranza in Net Insurance (insurtech) e Credimi (fintech). Tikehau ha recentemente raccolto in partnership con Fideuram Intesa Sanpaolo private banking un fondo da circa 450 milioni di euro dedicato agli investimenti in private asset europei e destinato ai cosiddetti Hnwi, privati investitori con alte disponibilità, che così possono avere accesso ad investimenti in economia reale. Spiega Luca Bucelli, managing director e country head di Tikehau,«questa è un’ulteriore dimostrazione di quanto Tikehau creda nel futuro delle aziende del nostro Paese e voglia continuare a investire nell’economia reale. Siamo orgogliosi di avere la fiducia di tanti investitori istituzionali, valorizzandone i patrimoni e contribuendo allo stesso tempo alla crescita delle aziende italiane».