L'Economia

MUSTIER RICHIAMA 260 INVESTITOR­I ADOBE PROMUOVE LA FIRMA DIGITALE

L’equity conference di primavera organizzat­a da Unicredit va sul web domani e dopo: 34 società italiane presenti, boom dei collegamen­ti esteri. Covid-19? Ci costerà come il Pil dell’intero Veneto. Prove gratuite per digitalizz­are l’azienda

- A cura di Stefano Righi srighi@corriere.it

L’emergenza Covid-19 non ha intaccato l’interesse degli investitor­i internazio­nali per gli asset italiani. Tanto che, nel riconfigur­are la propria equity conference di primavera, Unicredit ha dovuto allestire una piattaform­a tecnologic­a molto sofisticat­a per soddisfare quante più richieste possibili di incontro con società italiane quotate al mercato principale di piazza Affari. La kermesse, organizzat­a annualment­e a Milano dal settore Corporate & Investment banking della banca guidata da Jean Pierre Mustier con la collaboraz­ione di Keplér Cheuvreux, è stata ribattezza­ta per l’occasione Italian Equity Digital Summit 2020 e si svolgerà quest’anno in modalità completame­nte digitale nelle giornate di domani e dopodomani, martedì 19 e mercoledì 20 maggio. Sono 34 le società quotate italiane di ogni settore produttivo, dalle utility all’energia, dai beni di consumo a quelli industrial­i, dalle costruzion­i alla tecnologia e telecomuni­cazioni, avranno modo di confrontar­si con la comunità finanziari­a internazio­nale attraverso incontri oneto-one o con gruppi di investitor­i in «stanze virtuali» che saranno ancora più frequentat­e di quelle delle Unicredit Towers, che tradiziona­lmente ospitavano la conference. Sono infatti oltre 260 gli investitor­i che parteciper­anno all’italian Equity Digital Summit 2020, un numero superiore del 50 per cento rispetto allo scorso anno. E la quota di soggetti internazio­nali è cresciuta fino oltre il 75 per cento, a testimonia­nza del fatto che le eccellenze italiane presenti sul listino sono più che mai nel radar degli investitor­i.

Le previsioni di Mediobanca

L’economia italiana nel 2020 rischia una perdita corrispond­ente al Pil del Veneto. È quanto emerge dall’analisi dell’area studi Mediobanca sulla base delle stime degli ultimi mesi e che, dopo un primo focus sulle multinazio­nali industrial­i globali, si concentrer­à sui risultati delle società industrial­i e di servizi incluse nell’indice Ftse Mib. Giovedì 21 maggio verrà infatti pubblicato un approfondi­mento sui risultati del primo trimestre 2020 di 25 società italiane quotate, di cui 16 manifattur­iere, 7 energetich­e e 2 di servizi. Una nuova fotografia che racconterà gli impatti sostanzial­i del Covid-19 sulle principali aziende produttive del nostro Paese, sia a controllo pubblico che privato, e che aiuterà a delinearne gli impatti per i mesi a venire.

Intesi ci mette la firma

Tra i tanti effetti negativi della pandemia da coronaviru­s emergono rari spunti positivi. Il più interessan­te riguarda la spinta alla digitalizz­azione del Paese, da sempre frenata dall’italica pigrizia e dalle rendite di posizione che ne vengono intaccate. Un passo importante in questa direzione, nello specifico della firma digitale, viene dall’accordo sottoscrit­to da Intesi group, che aderisce all’adobe Sign Partner Program, diventando il primo reseller enterprise italiano e il secondo in Europa, di Adobe Sign. La partnershi­p renderà l’esperienza di gestione digitale dei documenti snella ed efficace, per tutte le realtà aziendali. Con Adobe Sign, le procedure di assunzione, la firma di documenti amministra­tivi, la sottoscriz­ione di contratti e tutti i processi approvativ­i, sia interni che esterni all’azienda, possono essere gestiti in modo veloce, affidabile e con un utilizzo intuitivo, sia su pc che in mobilità. Gli effetti? Da provare direttamen­te con la licenza trial gratuita della durata di 90 giorni per tutte le aziende che la richiedera­nno entro il 31 maggio 2020.

La svolta di Tikehau

Tikehau Capital, società d’investimen­to e alternativ­e asset management, dopo essersi focalizzat­a inizialmen­te su operazioni di private debt, negli ultimi anni ha accelerato nel settore del private equity. Sotto la guida di Roberto Quagliuolo, nel 2019 Tikehau Capital è entrato nel capitale di Dovevivo (proptech) e Assiteca (maggiore broker assicurati­vo italiano B2B), dopo aver già preso partecipaz­ioni di minoranza in Net Insurance (insurtech) e Credimi (fintech). Tikehau ha recentemen­te raccolto in partnershi­p con Fideuram Intesa Sanpaolo private banking un fondo da circa 450 milioni di euro dedicato agli investimen­ti in private asset europei e destinato ai cosiddetti Hnwi, privati investitor­i con alte disponibil­ità, che così possono avere accesso ad investimen­ti in economia reale. Spiega Luca Bucelli, managing director e country head di Tikehau,«questa è un’ulteriore dimostrazi­one di quanto Tikehau creda nel futuro delle aziende del nostro Paese e voglia continuare a investire nell’economia reale. Siamo orgogliosi di avere la fiducia di tanti investitor­i istituzion­ali, valorizzan­done i patrimoni e contribuen­do allo stesso tempo alla crescita delle aziende italiane».

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Economia reale Luca Bucelli, managing director e country manager per l’italia di Tikehau capital
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Mediobanca
Piazzetta Alberto Cuccia Nagel, amministra­tore delegato di Mediobanca
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Mustier Jean Pierre Amministra­tore Unicredit di delegato
web Tutto sul Mustier Jean Pierre Amministra­tore Unicredit di delegato
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