Farmaci mirati con il microrobot a bolle d’aria
Serve una proposta comune anche per quando si tornerà a viaggiare. Ma dall’italia al Regno Unito resta il nodo del rispetto della privacy
Il più piccolo robot mai realizzato è stato costruito da un team di ricerca internazionale guidato dalla Chemnitz University of Technology, in Germania. Lungo e largo 0,8 millimetri e alto 0,14, è una combinazione di nano-membrane a base di polimeri, flessibile e mobile, che include componenti elettronici, attuatori, un sistema energetico integrato e un motore a doppio getto che lo guida. Immerso in una soluzione acquosa può essere controllato da remoto. L’unità di propulsione è costituita da due microtubi arrotolati che generano la spinta espellendo bolle d’ossigeno: controllando termicamente il processo in uno dei due «tubi», i ricercatori riescono a orientare il microbot in varie direzioni. Il robot ha inoltre una sorgente luminosa e un micro-braccio per afferrare e rilasciare piccoli oggetti, ed è ricaricabile wireless. È un progresso anche nella tecnologia medica, per la somministrazione mirata di farmaci o la diagnosi diretta delle malattie interne a un organismo.
Sole in cella
Una cella a combustibile biosolare è stata inventata alla Binghamton University, negli Usa. Misura 3,5 centimetri per 2,4 e genera elettricità utilizzando due tipi di batteri. Uno fotosintetico che, come le piante, usa la luce solare per trasformare l’anidride carbonica e l’acqua in sostanze nutritive. Il secondo tipo di batteri vive in quelle sostanze e alimenta la cella attraverso la respirazione metabolica. La relazione simbiotica dei due batteri garantisce, al momento, un’alimentazione di quattro giorni, quasi già sufficiente per gli oggetti collegati all’internet delle cose, in particolare a quelli usa e getta. Si lavora per allungare la durata.