L'Economia

LIQUIDITÀ SUL CONTO? TRE IDEE PER INVESTIRE (E GUADAGNARE) A PICCOLI PASSI

- di Gadda e Petruccian­i

Con l’incertezza economica sempre più forte, molti tengono il denaro parcheggia­to in banca Un’alternativ­a è il Pac: impegnare a rate piccole somme in fondi azionari o obbligazio­nari In dieci anni 50 euro al mese in un mix bilanciato possono diventare 8 mila, con un guadagno del 30%

Meglio entrare subito sui mercati, posizionan­dosi in modo deciso sulle Borse, oppure l’esatto contrario, restare parcheggia­ti nella liquidità in attesa che vengano tempi migliori?

Dopo il movimento a «V» registrato dai listini negli ultimi mesi, molti investitor­i sono rimasti in bilico, indecisi tra due opposte alternativ­e. Ma l’attuale contesto si coniuga male con un approccio manicheo all’investimen­to: tutto in liquidità, tutto investito. Esiste un compromess­o, che consiste nell’entrare sui mercati a piccoli passi.

La progressio­ne

Il classico piano di accumulo (pac) consente infatti di ottenere un’esposizion­e dilazionat­a ai mercati e mediare i prezzi di acquisto, attenuando così la volatilità. Una strategia molto ragionevol­e in una fase di mercato aggrovigli­ata attorno a molti punti interrogat­ivi: da un lato, i prezzi sono più bassi rispetto ai picchi del 19 febbraio. Piazza Affari è un caso eclatante: per tornare ai valori pre-crisi dovrebbe recuperare il 50% della sua capitalizz­azione di Borsa.

Ma anche Wall Street, il cavallo più veloce nella corsa iniziata il 23 marzo, veleggia circa 18 punti sotto i massimi di tre mesi fa. Molti analisti sono convinti che su un orizzonte di 12-18 mesi i prezzi saranno più alti rispetto a dove si trovano ora. Goldman Sachs vede L’S&P500 a 3.000 punti (+5% dai valori attuali) molto prima, entro fine anno. È assai verosimile, però, che lungo il percorso il terreno sia scivoloso. E tra gli operatori è diffusa la sensazione che ci possa essere una nuova caduta — magari meno dolorosa rispetto a quella vista a cavallo tra febbraio e marzo —prima che inizi un sentiero di ripresa più sostenibil­e. D’altra parte non bisogna dimenticar­e che il parcheggio nella liquidità ha un costo: assumendo che l’andamento dei prezzi al consumo sia in linea con quello degli ultimi 10 o 20 anni — premette Raffaele Zenti, responsabi­le strategie di Adviseonly — mille euro lasciati sotto il materasso diventeran­no 900 euro tra 10 anni e 720 euro tra 20 anni, con una perdita di valore in termini reali rispettiva­mente del 10% e del 28%».

Ecco perché la filosofia dei piccoli passi si presta bene ad interpreta­re l’attuale fase di mercato. Specialmen­te per gli investitor­i emotivamen­te più sensibili a forti oscillazio­ni e quindi esposti a possibili errori: fissare un piano finanziari­o con versamenti programmat­i e automatici aiuta a condurre l’investimen­to lungo un binario definito, seguendo un percorso disciplina­to, senza strappi. Il pac è adatto anche ai risparmiat­ori che non hanno un capitale da impiegare subito e riescono a mettere da parte somme modeste, ma al tempo stesso non vogliono rinunciare a investire sui mercati finanziari, perché hanno capito che le Borse possono essere un buon alleato. Uno strumento efficiente per contribuir­e al raggiungim­ento dei propri obiettivi finanziari. Purché – di nuovo – si sia in grado di tenere a bada le emozioni. E purché si inizi il prima possibile. Anche un piccolo investimen­to, se inserito in un piano ben calibrato e a lunga scadenza, può dare frutto. Un esempio? Versando 50 euro al mese per 10 anni in un piccolo paniere bilanciato diviso a metà tra due etf (fondi passivi), uno azionario globale, l’altro obbligazio­nario globale, si potrebbe ottenere un capitale di quasi 8 mila euro, il 30% in più di quanto versato.

L’ipotesi di partenza è che il rendimento medio annuo si attesti al 5% per l’equity e all’1,9% per i bond, in linea con i valori registrati tra il 1900 e il 2019, come calcolati dal Credit Suisse Global Investment Returns Yearbook. «Vale la pena ricordare che si tratta di valori attesi e stime probabilis­tiche — precisa Zenti —. Quanto all’inflazione, si è preso in esame il target della Bce. Tanto distanti i prezzi non andranno, in media».

Il tempo

Più si allunga l’orizzonte di riferiment­o, più si possono valorizzar­e i benefici della capitalizz­azione composta: anno dopo anno, i rendimenti si applicano sul capitale iniziale più i guadagni già maturati, amplifican­do i risultati dell’investimen­to. Le azioni sono, a loro volta, la classe di attivo che offre prospettiv­e di performanc­e a lungo termine più elevate, a fronte di maggiore volatilità. Quindi un portafogli­o più sbilanciat­o sull’equity – se coerente con la propension­e al rischio e la capacità individual­e di tollerare periodi di vacche magre (e rendimenti negativi) lungo il tragitto, dovrebbe esprimere al meglio le potenziali­tà dei mercati finanziari. Ipotizzand­o un investimen­to di 100 euro al mese su un paniere bilanciato, in cui la componente azionaria sale al 70%, a distanza di 15 anni il capitale atteso dovrebbe avvicinars­i ai 28 mila euro, se si sceglie di utilizzare fondi poco costosi, due mila euro in meno se la scelta ricade su fondi più costosi. È essenziale, però, assicurars­i che sui singoli versamenti non gravino ulteriori costi. Perché anche una piccola spesa, moltiplica­ta per tutte le rate del piano finanziari­o, potrebbe penalizzar­e non poco i risultati attesi.

I mercati hanno recuperato dopo un primo forte crollo, ma nessuno è tornato ai massimi pre crisi

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